Ex clinica Belvedere da tutelare? La Soprintendenza avvia la verifica per l’interesse culturale

“Attenzione, dal mese di novembre l’edificio verrà demolito!” Sta scritto sui cartelli appesi alla recinzione esterna dell’ex clinica Belvedere in via Gadolini a Piacenza, ma per ora nessun operaio ha sfiorato la costruzione in stato di completo abbandono da oltre un decennio. Nei piani dell’azienda sanitaria di Piacenza la struttura, in passato adibita ad uso sanitario, dovrebbe essere abbattuta per lasciare spazio a una nuova casa della comunità.

Una volontà confermata dall’azienda sanitaria locale nelle settimane passate, che aveva sollevato più di una perplessità da parte di parecchi architetti, come l’ex presidente dell’Ordine Giuseppe Baracchi: perché eliminare e non recuperare un edificio che ha un valore? Il progetto è datato 1953, a firma dell’architetto Giovanni De Benedetti e secondo i suoi estimatori costituisce un esempio pregevole di struttura ospedaliera del passato. “E’ un’opera contemporanea con una dignità architettonica indubbia – sottolinea Baracchi – realizzata da un progettista come De Benedetti, fondatore dell’Ordine degli Architetti e autore di tanti edifici pubblici e privati di notevole interesse. Credo che almeno la palazzina col fronte su via Gadolini possa essere conservata non solo da un punto di vista estetico, ma anche funzionale. Non è solo una questione di tutela di un edificio, ma anche di un pezzetto della nostra identità”.

ex clinica belvedere

La pensa così anche Claudio Maccagni, ex dirigente dell’Urbanistica del Comune di Piacenza con una lunga esperienza all’interno della macchina amministrativa, che ha preso l’iniziativa segnalando il caso alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, per chiedere una verifica sulla possibilità di mettere sotto tutela il bene. “La verifica di interesse culturale – precisa – è prevista in via obbligatoria per tutti gli edifici con più di 70 anni, visto che in questo casa mancava soltanto un anno, mi è parso opportuno sollecitarla”. “Credo che per un edificio con quella storia – aggiunge – sia corretto chiedere un approfondimento, merita una valutazione attenta prima di avviare l’eventuale demolizione. Non mi arrischio a sostenere che l’ex clinica debba essere conservata, ma è giusto valutare l’ipotesi che ne sia comunque mantenuta una traccia”.

La segnalazione agli uffici di Parma della Soprintendenza ha sortito un primo effetto, visto che è stato effettuato un primi sopralluogo esterno nei giorni scorsi all’Ausl di Piacenza è giunta una richiesta per acquisire la documentazione relativa alla struttura. Ricordiamo che l’Ausl per l’ex clinica di via Gadolini aveva definito nei mesi passati un progetto di recupero, con demolizione e ricostruzione di una casa della comunità Piacenza Belvedere, per un importo 3 milioni 404mila 886,00 euro nell’ambito delle risorse del Pnrr destinate alla salute.

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