Omicidio di Niviano, i dubbi di Bruzzone “Scena incompatibile con la confessione di Emanuele Carella”

“Scena del crimine incompatibile con quanto dichiarato da Emanuele Carella durante la confessione”. Lo affermano la criminologa Roberta Bruzzone e l’avvocato Maurizio D’Andrea, legale di Carella accusato dell’omicidio di Paolo Troccola, avvenuto nella serata del 9 novembre scorso in un appartamento di Niviano (Piacenza), oggetto nella mattinata del 5 dicembre di un approfondito sopralluogo da parte dei consulenti della difesa, gli inquirenti, e i Ris di Parma.

Troccola, 56 anni, originario di Deliceto (Foggia), era stato rinvenuto senza vita con profonde ferite al volto e alla gola, vicino a una porta a vetri in frantumi nell’appartamento che condivideva con Carella e un altro collega. I tre, tutti originari di Foggia, erano dipendenti di una ditta che ha in appalto la manutenzione di alcune strade nel piacentino. Quella notte, oltre alla vittima e all’accusato dell’omicidio, c’era anche il terzo collega di lavoro, accusato di favoreggiamento.

Omicidio Niviano

“Vedere la scena del delitto è stato fondamentale – ha detto Bruzzone – perché ci sono elementi incongruenti rispetto a quanto dichiarato da Emanuele Carella. Ci sono parecchi approfondimenti da fare: non possiamo escludere che la dinamica di quanto avvenuto non coinvolga un altro soggetto”.

Bruzzone Niviano

La dottoressa Bruzzone e l’avvocato D’Andrea approfondiranno questi aspetti proprio con Carella, che incontreranno nel carcere di Piacenza.

“Secondo quanto abbiamo potuto appurare, tutto si è svolto nella camera da letto della vittima, non abbiamo trovato elementi in altre stanze – continua Bruzzone -. Come mai questo ragazzo non sta raccontando come effettivamente è andata?”

“Carella è confuso, non sa quello che ha commesso e fatto. Questo ci lascia perplessi – dice l’avvocato D’Andrea -. Ci aspettiamo dei chiarimenti: secondo quanto emerso è difficile che abbia potuto far tutto da solo e anche capire se questo delitto lo abbia effettivamente commesso”.

“La gravità di quanto accaduto è sotto gli occhi di tutti – aggiunge il legale -, in una cittadina tranquilla come questa. Dovremmo confrontarci anche con tematiche diverse rispetto ai femminicidi. La mia è un’opinione personale, ma sono aumentati troppo gli omicidi”.

I FATTI – La vittima, Paolo Troccola, di 56 anni originario di Deliceto (Foggia), era stato rinvenuto senza vita con profonde ferite al volto e alla gola, vicino a una porta a vetri in frantumi. I compagni di lavoro, in casa con lui, avevano detto di non essersi accorti di nulla, ma l’ipotesi che si potesse trattare di un incidente non aveva convinto gli inquirenti: i carabinieri del nucleo operativo hanno interrogato nella giornata del 10 novembre i colleghi che erano in casa con la vittima. Le indagini, coordinate dal Pubblico Ministero Matteo Centini, avevano portato all’arresto del giovane di 21 anni, Emanuele Carella, anche lui originario di Foggia, difeso dagli avvocati Maurizio D’Andrea e Ilaria Zedda. Nell’arco di quasi un mese molti elementi sono ancora da chiarire sulla dinamica dell’omicidio. I legali di Carella hanno sostenuto che una prima presunta confessione del proprio assistito non sarebbe attendibile e che lo scenario nel quale è maturato il delitto sarebbe ancora da definire. Dubbi che sarebbero ora corroborati dall’esito del sopralluogo nell’appartamento.

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