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Tra gomitoli di lana e ferri da calza in Cattolica si tesse la solidarietà grazie al Knitting Bar

Tra gomitoli di lana e ferri da calza in Cattolica si tesse la solidarietà, con il progetto del Knitting Bar promosso da due giovani ricercatrici in entomologia Giulia Papa e Erica Saldi. “Un’idea nata dalla volontà di poter utilizzare l’area bar (recentemente rinnovata, ndr) con un’attività che potesse rappresentare un’occasione di aggregazione – spiega Giulia – al di là della sfera lavorativa. In pieno periodo covid, mentre stavo scrivendo la tesi di dottorato, ho iniziato a lavorare a punto croce per rilassarmi e trovare la giusta concentrazione. Dopo aver conosciuto Erica, che era già esperta, ho iniziato anche a lavorare a maglia”. Perché quindi non ritrovarsi insieme ad altre persone, che condividono questa passione o sono desiderose di imparare? La sede piacentina di Educatt, rappresentata da Elena Barbieri, si è dimostrata sensibile alla proposta avanzata dalle giovani ricercatrici, a maggior ragione vista lo scopo benefico del progetto.

locandina knitting bar

“Abbiamo deciso di realizzare delle coperte – spiegano le ragazze – unendo vari quadratini, confezionati grazie a lana di recupero che ci è stata donata, così come i ferri da maglia o da uncinetto.  In base alla qualità del materiale, porteremo le nostre coperte alla Caritas e alle strutture che si occupano di accogliere persone in difficoltà, così come a canili e rifugi per animali”. Gli incontri si terranno con cadenza quindicinale, alla prima riunione tenutosi nei giorni scorsi hanno partecipato 18 persone tra studenti, docenti e personale amministrativo dell’università, ma non solo. “E’ stato molto bello vedere una partecipazione così alta, anche da parte di persone che non fanno parte dell’Ateneo – sottolinea Giulia -. Per noi è un’occasione non solo di staccare dagli impegni di tutti giorni e, soprattutto per noi che siamo fuori sede, anche di socializzare in un contesto più rilassante con i colleghi, che magari conosciamo solo in ambito lavorativo”. “Come EduCatt abbiamo deciso di sostenere questa iniziativa – ammette Elena Barbieri -, proprio perché è partita dal basso e con un entusiasmo, in termini di riscontro, che non ci aspettavamo. In tanti, all’interno dell’università, mi stanno chiedendo come si possa aderire e quando si terranno i prossimi appuntamenti. E’ progetto, ovviamente aperto alla città perché tutti vi possono partecipare, ma che rappresenta la cifra del nostro Ateneo, una realtà più raccolta e in grado di unire le persone”.

Gli incontri si terranno con cadenza quindicinale nel bar dell’università, il prossimo è già in programma il 31 gennaio dalle 17 in poi. Per poter partecipare e ricevere informazioni si può scrivere alla mail knittingbar23@gmail.com. Giulia e Erica spiegano poi che è stata attivata anche una chat whatsapp, sulla quale si condividono anche suggerimenti e tutorial. “Siamo partiti dai quadratini in maglia perché è la cosa più semplice da realizzare, ma nulla vieta – anticipano – che si possa poi proseguire, imparando anche a confezionare sciarpe o cappellini”.

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