Esaminate 44 osservazioni, primo via libera al Piano di area vasta in Provincia

Il Consiglio Provinciale di mercoledì 27 marzo 2024 ha adottato il Piano Territoriale di Area Vasta: Piacenza è la prima Provincia dell’Emilia-Romagna a raggiungere il significativo traguardo. Grande soddisfazione per l’importante risultato ottenuto è stata espressa, oltre che dalla presidente della Provincia Monica Patelli, anche dai consiglieri provinciali Patrizia Calza, Claudia Ferrari, Paola Galvani e Massimiliano Morganti: comune la sottolineatura della capacità del documento, frutto di un confronto maturo e di una proficua mediazione tra differenti sensibilità politiche, di bilanciare le esigenze di sviluppo (insediamenti produttivi, logistica, viabilità, invasi, eccetera) e di tutela dell’ambiente (in primis per qualità dell’aria e contenimento del consumo di suolo), nella prospettiva di un complessivo benessere del territorio.

L’adozione dà formalmente avvio alla terza ed ultima fase dell’iter, quella di approvazione del Piano. L’atto di adozione comprende, tra l’altro, le risposte alle 44 osservazioni pervenute entro il termine del 22 gennaio 2024, trasmesse da enti (19), consiglieri di enti locali (4), associazioni, comitati e partiti politici (12), società di gestione di servizi di interesse pubblico (3), società (3) e privati cittadini (3).

La maggior parte delle sollecitazioni ricevute (più di 150, se si considera che molte osservazioni sono variamente articolate) sono risultate pertinenti al contesto pianificatorio. L’ente di Corso Garibaldi ha ritenuto di accogliere quelle che potevano contribuire a un miglioramento o perfezionamento delle previsioni di Piano, e di non accogliere quelle in contrasto con i principi e gli obiettivi perseguiti dal Piano. Questi ultimi passaggi dell’iter hanno permesso di consolidare la capacità descrittiva e diagnostica del Piano (Quadro conoscitivo e Dossier Verso il Piano) e di puntualizzarne e completarne i contenuti dispositivi (Strategia e Disciplina), senza stravolgere i profili di indirizzo e prescrittivi della proposta pianificatoria assunta nei precedenti passaggi e dunque senza ripercussioni sul processo valutativo di ValSAT. Sul Piano adottato si esprimerà ora il Comitato Urbanistico Regionale, con termine perentorio di 120 giorni, dopodiché, entro 60 giorni dal parere del Comitato, l’organo consiliare approverà il Piano. I documenti del Piano adottato saranno disponibili nelle prossime settimane nel sito dedicato, sezione “Approvazione del Piano” ma le decisioni del Consiglio potranno essere già visionate nell’atto di deliberazione che sarà presto pubblicato in albo pretorio.

Il Consiglio Provinciale di ieri ha anche approvato alcune variazioni al bilancio di previsione 2024- 2026. Le principali novità riguardano la reiscrizione di parte dell’intervento di adeguamento antisismico del liceo Gioia (per complessivi 497mila euro), l’adeguamento degli stanziati di Bilancio in entrata e in spesa (+179mila euro) del contributo Regionale per i lavori alla Strada Provinciale n. 73 di Lago e l’iscrizione di un nuovo contributo dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile per i lavori urgenti alla Strada Provinciale n. 62 di Orezzoli (+150 mila euro). Previsto inoltre un incremento degli stanziamenti di spesa per servizi di architettura e ingegneria per il coordinamento della sicurezza (+155mila euro) per interventi di edilizia scolastica, con il contestuale decremento delle spese di gestione della parte corrente. Via libera anche al nuovo schema di convenzione tra Provincia e Comune di Piacenza per la realizzazione della pista ciclabile tra la frazione di Mucinasso e il centro abitato di Piacenza. L’accordo tiene conto, oltre che delle osservazioni di Anas, anche dell’incremento (pari a circa il 30%) dei costi dei materiali da costruzione, che ha reso necessario una revisione del quadro economico del progetto. Invariati, invece, gli impegni – con progettazione a cura della Provincia e realizzazione a cura del Comune – dei due enti sottoscrittori.

Il Consiglio Provinciale ha anche approvato, dando attuazione ad un precedente protocollo di intesa, un accordo relativo alla viabilità tra la Provincia di Piacenza e il Comune di Lugagnano Val d’Arda: al Comune di Lugagnano Val d’Arda viene trasferito il tratto di Provinciale n. 47 di Antognano compreso tra le intersezioni con Via Cavalieri di Vittorio Veneto, mentre parallelamente viene trasferito dal Comune di Lugagnano Val d’Arda alla Provincia di Piacenza il tratto di viabilità comunale di Via Cavalieri di Vittorio Veneto compreso tra le due intersezioni con la S.P. n. 47 di Antognano. Ok dell’assemblea, infine, allo schema di accordo quadro (rivisto a seguito dell’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti) per l’attività di collaborazione nell’ambito dei trasporti e della logistica tra la Fondazione ITL-Istituto sui Trasporti e la Logistica, partecipata dalla Provincia, e gli enti soci.

Confagricoltura “Recepite le nostre Nel Ptav recepite le osservazioni  in tema di dighe” – Il presidente di Confagricoltura Piacenza era sul posto quando, nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 marzo, è iniziata la procedura di collaudo della diga del Molato con la tracimazione dell’acqua e il suo deflusso lungo gli scivoli. Un’operazione a cui gli addetti ai lavori assistono con trepidante partecipazione e che sta attirando sul posto anche numerosi curiosi per la spettacolarità delle immagini che regala. Il presidente di Confagricoltura Piacenza Filippo Gasparini e il direttore Marco Casagrande hanno effettuato nella giornata di ieri un secondo sopralluogo, proprio mentre venivano approvate dalla Provincia le osservazioni presentate da Confagricoltura Piacenza al Ptav, esprimendo in via generale un ok alla pianificazione di bacini, invasi artificiali o dighe che possano trattenere l’acqua piovana da riutilizzare nei momenti di siccità. Confagricoltura più volte ha rimarcato l’enorme valore dell’utilizzo plurimo di queste infrastrutture: di laminazione, ambientale, di produzione energetica, di stoccaggio dell’acqua ad uso civile, ai fini irrigui e persino per scopi turistici. Benché il Ptav non abbia competenza diretta in materia di dighe, infatti, lo stesso piano chiarisce che per accrescere l’immagazzinamento di acqua si potranno valutare, tra le opzioni, anche “invasi naturali o artificiali, comprese, qualora necessario, dighe”.

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