“La pasta in valigia”, alla Passerini Landi percorso storico-gastronomico sull’emigrazione piacentina

Saranno il piacentino Diego Zancani, docente di Lingue medievali e moderne e professore emerito all’Università di Oxford e la ricercatrice dell’Università Cattolica Ilaria Dioli, esperta di storia dell’emigrazione, a presentare venerdì 3 maggio alle ore 17, presso il salone monumentale della biblioteca Passerini Landi, il progetto “La pasta in valigia. Percorso storico-gastronomico sulla rotta dell’emigrazione piacentina”. A dialogare con i due relatori Daniela Morsia, curatrice del fondo antico e locale della biblioteca. Scopo dell’iniziativa, realizzata dalla Passerini Landi con il contributo della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, è quello di portare alla luce e valorizzare il ruolo svolto dagli emigrati nella diffusione della cultura e delle tradizioni enogastronomiche del nostro territorio. Nella storia di queste esperienze migratorie rientrano infatti gestori di trattorie, grossisti, commercianti, titolari di negozi di quartiere che fornivano alle famiglie immigrate, oltre ai prodotti di consumo, una fondamentale presenza attorno alla quale cresceva la vita sociale della comunità. Fu proprio questa rete – che il progetto ricompone anche attraverso ricordi e testimonianze delle famiglie di emigrati – a mantenere viva la tradizione della cucina familiare.

L’abilità nella trasformazione del cibo e il ricordo di ricette di famiglia davano la possibilità a chi era partito di mettere a frutto i saperi e le conoscenze della propria terra e a chi non era mai stato nel nostro paese – le generazioni successive – di poter fare, anche a tavola, “esperienza” dell’Italia. Tramite ricerche documentaristiche è stato ricomposto un quadro complessivo dal quale emergono, anzitutto, figure come quella di Pablo Guglieri che nel 1902 fondò la cittadina di Daireaux, in Argentina o Francesco Secchi de Casali, promotore del primo giornale dedicato agli emigrati italiani ma anche fondatore, nell’ultimo Ottocento, della colonia agricola di Vineland, nel New Jersey (Usa). E poi storie più recenti come quelle di Piero Bellini e Gianni Oddi che, da San Michele di Morfasso, portarono la loro abilità in cucina a Londra e a New York. E poi ancora la tavola degli scaldini, l’esperienza del giornalista Enio Concarotti a Caracas, le vicende della famiglia di Giovanni Bragoli e quella di Piero Cavaciuti. È poi una storia di coraggio al femminile quello che percorre le vicende di Angela Malvicini di Maio che, dalla sua Monte Osero di Bettola, appena diciottenne, raggiunse nel 1948 il Galles. Oltre alle storie della vecchia e nuova emigrazione, sono presentati ricettari, studi, cartoline e quattro interessanti video che raccontano questo straordinario legame tra gli emigrati e la terra di origine. Nel corso della presentazione verrà illustrata la mostra on line pubblicata sul sito di Migrer – Museo virtuale dell’emigrazione emiliano romagnola nel mondo. Il progetto vede la collaborazione di diverse associazioni che saranno presentate nel corso dell’evento.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.