Il Conservatorio ricorda il compositore Bettinelli, il 13 giornata di studi

Il Conservatorio Nicolini rinnova il suo interesse verso i compositori del XX secolo e, dopo il convegno dedicato a Goffredo Petrassi nel marzo scorso, rivolge la sua attenzione a Bruno Bettinelli (1913-2004), compositore italiano che la stampa ha definito “il maestro dei maestri” per i grandi allievi che ha avuto l’opportunità di formare. Lunedì 13 maggio, a partire dalle ore 10 e 30, il Conservatorio Nicolini lo ricorderà con la giornata di studi Bruno Bettinelli. L’eredità artistica a vent’anni dalla scomparsa.

Bruno Bettinelli, nato a Milano, ha studiato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” della propria città per poi diventarne, per anni, docente di composizione. Tra i suoi allievi, molti sono diventati compositori, direttori d’orchestra, concertisti e musicologi di fama internazionale: Claudio Abbado, Maurizio Pollini, Aldo Ceccato, Riccardo Muti, Roberto Abbado, Azio Corghi, Riccardo Chailly, Donato Renzetti, Umberto Benedetti Michelangeli, Francesco Degrada, Armando Gentilucci, Giuseppe Garbarino solo per citarne alcuni, a cui si aggiunge anche la star del rock italiano Gianna Nannini. Bruno Bettinelli è stato membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell’Accademia “Luigi Cherubini” di Firenze e ha avuto una lunga e brillante carriera artistica, che ha attraversato gran parte del Novecento. Ha collaborato con i poeti Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti e Eugenio Montale, suoi amici o colleghi al Conservatorio di Milano. Le sue musiche, eseguite in tutto il mondo, sono state dirette, tra gli altri, da Leonard Bernstein, Riccardo Muti, Yuri Ahronovich, Aldo Ceccato, Gianandrea Gavazzeni, Nino Sanzogno, Donato Renzetti, Paul Klecki, Ettore Gracis, Umberto Benedetti Michelangeli e Mario Gusella.

L’evento organizzato al Nicolini, a cura di Patrizia Florio e Barbara Rettagliati, prevede in mattinata la partecipazione degli allievi del maestro, oggi compositori attivi sulla scena musicale contemporanea, molti dei quali sono o sono stati docenti al Conservatorio cittadino: Carlo Alessandro Landini, Caterina Calderoni, Barbara Rettagliati, Roberto Solci, Pietro Ferrario, a cui si aggiunge il piacentino Massimo Berzolla. Sarà possibile ascoltare le testimonianze e i ricordi sull’attività del Maestro in una tavola rotonda coordinata da Paolo Rossini. Anche gli studenti del Nicolini parteciperanno con un loro omaggio a Bruno Bettinelli interpretando alcune sue composizioni per diversi organici. Sul tema dell’eredità artistica di Bruno Bettinelli rifletteranno alle ore 15 illustri studiosi e figure di spicco del panorama musicale coordinati da Patrizia Florio. Sarà presente, in primo luogo, la moglie Silvia Bianchera Bettinelli, anche lei compositrice, era stata sua allieva al Conservatorio di Milano. Ha voluto partecipare all’evento il grande direttore d’orchestra Aldo Ceccato, che dopo una lunghissima carriera che lo ha visto dirigere nei principali teatri di tutto il mondo, è rimasto legato al maestro che ha contribuito alla sua formazione musicale. Tra gli altri personaggi illustri, saranno presenti Angelo Foletto, apprezzato giornalista e critico musicale; Maria Isabella De Carli, raffinata interprete di diverse opere di Bruno Bettinelli; il compositore Andrea Talmelli e il principale studioso delle opere di Bettinelli Giulio Mercati. Ricordiamo infine la presenza di Maddalena Novati, presidente di NoMus, l’associazione che si occupa promuovere la ricerca nel campo della musica del Novecento e della musica contemporanea, che conserva il fondo Bruno Bettinelli, comprendente copie digitali messe a disposizione da Silvia Bettinelli Bianchera di manoscritti, partiture, locandine, programmi di sala, lettere, fotografie e documenti audiovisivi.

La giornata si chiuderà con il concerto con musiche di Bruno Bettinelli e della sua scuola di composizione, che ha trovato a Piacenza una sede di elezione e di prosecuzione degli insegnamenti del Maestro. “Con la giornata di studi dedicata a Bettinelli il Conservatorio si conferma ancora una volta soggetto qualificato, non solo di didattica, ma anche di ricerca e divulgazione” – sottolinea il presidente del Conservatorio Massimo Trespidi.

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