Mondiali enduro, le associazioni “Aggiustare il percorso per rispettare le norme”

Nuova lettera segnalazione delle associazioni ambientaliste a tutti gli enti coinvolti nel percorso autorizzativo del Motomondiale di Enduro che si terrà a Bettola dal 21 al 23 giugno. Dopo una precedente segnalazione, le associazioni (Cai, Italia Nostra,  Gaep, Friday for Future,  Legambiente) confermano “tutte le preoccupazioni manifestate nella prima comunicazione”.

Nella nuova nota inviata agli enti viene sottolineato che “il tracciato proposto ci sembra contrastare totalmente da quanto affermato dagli organizzatori nella loro comunicazione del 4 aprile 2024”. “Secondo quanto riportato dagli organizzatori dell’evento la manifestazione – scrivono gli ambientalisti – dovrebbe disputarsi su tracciati aperti al traffico stradale nel rispetto del codice della strada, con medie e tempi d’impiego prefissati e prove speciali. La media di percorrenza massima è fissata, per regolamento, a 50 km/h sia per i tratti di trasferimento che per le prove speciali, nel rispetto dell’art. 9 del codice della strada e delle circolari esplicative del ministero delle infrastrutture e dei trasporti.” Nella Relazione Tecnica asseverata inoltre si specifica: “Il sabato e domenica sono previste le prove speciali nel territorio di Bettola e le moto raggiungeranno i campi di gara muovendosi comunque sulle strade comunali per i trasferimenti a norma del codice della strada”.

Nella segnalazione agli enti le associazioni affermano: “In realtà dalla lettura del percorso allegato e dalla cartografia fornita sembra ricavarsi che solo una piccola parte del tracciato avviene su strade aperte al traffico stradale o su strade comunali, come indicato, mentre gran parte dello stesso avviene su viabilità privata non aperta al traffico, mulattiere e sentieri, o addirittura in tratti in cui non sembra esistere alcuna traccia. Vogliamo ricordare che la normativa impedisce la realizzazione di tracciati ex novo, di cui non esiste documentazione, e impedisce il passaggio su percorsi definiti come mulattiere e sentieri come da noi anticipato nella nota del 6 maggio 2024. Inoltre il tracciato non individua, tratto per tratto a quale viabilità il percorso faccia riferimento, ma solo una generica definizione di “altre strade e aree demaniali”. Manca l’individuazione dei tratti di viabilità privata con annessi i permessi dei proprietari. A questo riguardo occorre una indicazione catastale dei percorsi, delle particelle interessate e dei relativi proprietari, al fine di permettere il controllo degli atti e che la relativa autorizzazione non sia soggetta a possibili abusi. Ricordiamo che essendo viabilità privata, non è possibile autorizzare una manifestazione su terreni privati senza la relativa autorizzazione”.

“La prova speciale in linea si svolge nell’alveo del Rio Pianazza, – prosegue la nota delle associazioni – cosa assolutamente vietata dalla normativa ed a grave rischio idrogeologico. Si prevede l’utilizzo di aree del demanio fluviale, sul Nure, a monte e a valle dell’abitato di Bettola con relativi guadi. Ricordiamo che la normativa sull’utilizzo delle aree demaniali e le prescrizioni del Piano Paesistico riferito alle aree fluviali impediscono questo uso. Gran parte del tracciato insiste in aree forestali. Questo contrasta sia con le previsioni del Regolamento Forestale della Regione Emilia Romagna, che con le norme del Piano Paesistico Regionale riferito ad esse. Manca qualsiasi riferimento alle norme di comportamento per la prevenzione della peste suina, fatto in totale contrasto con l’emergenza che investe i nostri territori e la tutela degli allevamenti suinicoli”.

“In sostanza ci sembra che il percorso proposto – sostengono i promotori della lettera di segnalazione – contrasti con quanto prevede la stessa regolamentazione delle gare di regolarità. Infatti le prove speciali (che sono il cuore della gara) dovrebbero essere collegate tra loro da un percorso stradale, con funzione di collegamento. Non riusciamo a capire perché per collegare queste aree che si trovano in prossimità del capoluogo Bettola si debbano percorrere, ad ovest, un lungo percorso che arriva fino a Montosero e poi torna a Bettola, ed ad est un percorso sale fino a Monte Solio per ritornare poi, dopo molti chilometri, a Bettola. Tutti questi percorsi di “collegamento”, avvengono su viabilità privata non aperta al traffico, mulattiere, sentieri, o addirittura in tratti che sembrano essere senza sentiero. A nostro modesto parere, la cosa più semplice per effettuare un percorso che permetta lo svolgersi del mondiale, rispettando le normative in essere, sarebbe, dopo aver cambiato il tratto della prova speciale in linea, come da noi sopra specificato, collegare le prove speciali previste da un semplice e più breve percorso stradale, su viabilità ordinaria, che passa esattamente dove le prove speciali sono previste. Questo impedirebbe tra l’altro la presenza del pubblico, anche se non prevista dal programma della manifestazione, lungo tutto il percorso , come prevedibile. Visto che lo stesso avviene in aree boscate servite da carrarecce o sentieri, questo costituirebbe anche, oltre a problemi di sicurezza per gli spettatori e per le proprietà private, un problema per le norme di contenimento della peste suina che impediscono di transitare fuori dai sentieri o percorsi pedonali, con l’obbligo della disinfezione delle calzature, tutte le volte che si esce dal bosco o dal sentiero”.

“Crediamo quindi che con pochi aggiustamenti  – conclude la nota – si possa realizzare una manifestazione che garantisca, non solo il rispetto delle norme ambientali, ma anche quelle della sicurezza per le persone e la sicurezza sanitaria”.

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