A Piacenza bruceranno i rifiuti di Genova per tre mesi: “Ok di Comune e Provincia”

Accordo per smaltire 200 tonnellate al giorno di rifiuti dell'area metropolitana di Genova anche nel termovalorizzatore di Piacenza per un periodo limitato di 90 giorni 

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Accordo per smaltire negli impianti di termovalorizzazione emiliani 200 tonnellate al giorno (18mila tonnellate in totale) di rifiuti dell’area metropolitana di Genova per un periodo limitato di 90 giorni e a parità di costo dell’impianto piemontese in cui sono stati portati fino a pochi giorni fa con una spesa di circa 100-120 euro a tonnellata.

L’intesa tra le due Regioni, Liguria ed Emilia Romagna, è molto vicina. Lo spiega una nota inviata dalla Regione al termine degli incontri con i rappresentanti del territorio, comuni e province. Per Piacenza erano presenti il vicesindaco Franco Timpano e il consigliere provinciale Luca QuintavallaEcco il testo:

Si è svolto oggi in Regione l’incontro con i rappresentati degli otto Comuni sedi degli impianti di termovalorizzazione e con tutti i presidenti delle Province, alla presenza dell’assessore all’ambiente Paola Gazzolo e del presidente della Regione Stefano Bonaccini, per affrontare le strategie e le azioni in materia di rifiuti.

E’ stata valutata anche la richiesta di smaltimento proveniente dalla Regione Liguria attraverso l’assessore competente Giacomo Giampedrone, dopo il verificarsi dell’emergenza causata dall’alluvione. “Si tratta di portare agli impianti dell’Emilia-Romagna 200 tonnellate al giorno per novanta giorni”, spiega l’assessore Gazzolo.

“Da parte dei territori  è stato espresso un orientamento positivo per la dimensione limitata dei rifiuti da smaltire, la scadenza certa e la non reiterabilità della richiesta. La decisione – conclude l’assessore Gazzolo – la prenderemo a breve dopo aver sentito anche i capigruppo dell’Assemblea legislativa”.

Nell’incontro non è stato definito se i rifiuti verranno bruciati tutti nell’impianto di termovalorizzazione di Piacenza o anche in altri impianti della Regione: di certo Piacenza (che anche geograficamente è la più vicina a Genova) farà la sua parte. 

Lo conferma il vicesindaco di Piacenza Franco Timpano che spiega: “Nel corso della riunione è stato stabilito il principio che la Regione Emilia Romagna non riceve rifiuti da fuori i propri confini, questa di Genova è una situazione eccezionale e limitata nel tempo. Inoltre se una quota di riufiuti verrà bruciata nel termovalorizzatore di Piacenza, questo non comporterà alcuna deroga alle autorizzazioni vigenti e quindi non incrementeremo la capacità”.

Il tavolo di Bologna ha raccolto alcune disponibilità degli enti locali, l’assegnazione dei rifiuti sarà definita dall Regione nel dettaglio dell’accordo con la Liguria. 

“Alla riunione erano presenti – fa notare Timpano – anche i rappresentanti di Parma, che non hanno opposto obiezioni ai principi condivisi. Si è parlato anche di altri importanti punti della politica regionale in tema di rifiuti, come la volontà di ridurre la loro produzione e di incentivare l’economia del riuso, e su questi temi il nostro territorio ha progetti all’avanguardia”.

LIGURIA IN EMERGENZA – “Appena l’inceneritore Trm di Torino riprenderà la sua attività – assicura l’assessore regionale della Liguria Giacomo Gianpedrone – torneremo lì a portare la nostra spazzatura. Ma visto che, al momento, quell’impianto è fermo dobbiamo trovarne uno che lo sostituisca”.

L’intesa tra le due Regioni si è resa necessaria per affrontare l’emergenza del conferimento dei rifiuti genovesi dopo la chiusura della discarica di Scarpino. La situazione si è venuta a creare anche a seguito del blocco delle autorizzazioni nell’impianto di smaltimento in Piemonte che accoglieva i rifiuti genovesi fino a pochi giorni fa e che li riaccoglierà appena sciolto il nodo dell’autorizzazione ambientale.

Nei giorni scorsi la questione dei rifiuti genovesi era stata sollevata dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Tommaso Foti e Erika Opizzi, che avevano espresso la loro contrarietà.

M5s sui rifiuti bruciati a Piacenza provenienti da Genova: resuscitato il patto del Nazareno

Sui rifiuti liguri che verranno bruciati in Emilia-Romagna in particolare nell’inceneritore di Piacenza Bonaccini e Toti hanno resuscitato il patto del Nazareno. In questo modo tutti i buoni propositi annunciati appena qualche giorno fa dalla Regione sono già disattesi visto che avremo degli inceneritori che, con la scusa dell’emergenza, funzioneranno sempre a pieno regime così come indicava il decreto Sblocca Italia.

Queste le affermazioni  dell’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo riportate dal Fatto Quotidiano: “Con quest’accordo si superano le preoccupazioni dei cittadini e degli enti locali conseguenti alle applicazioni dell’art. 35 del decretoSblocca Italia”
Proclami, solo proclami per nascondere la realtà! Ci opporremo in tutti i modi a questo insensato provvedimento, così come abbiamo già dichiarato con la marcia che il M5S ha fatto pochi giorni fa a Parma! No all’art. 35 dello Sblocca Italia! L’Emilia Romagna non deve diventare la pattumiera dell’Italia, non se lo meritano i cittadini!

Soprattutto perché qualcuno pare non ricordare che il territorio della Pianura Padana è tra i più critici al mondo in termini di inquinamento atmosferico. Da una parte si illudono i cittadini che con senso civico differenziano i rifiuti; dall’altra si vanificano questi sforzi bruciando i rifiuti di altri territori!

I consiglieri comunali del M5S di Piacenza San Giorgio e Podenzano
 

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