La follia del cuore ne “Chiamami con il tuo nome”

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Chiamami col tuo nome
Ita-Fr-Brasile-Usa 2017
regia di Luca Guadagnino
gen: sentimentale-drammatico
durata: 132 min
cast: Timothée Chalamet, Armie Hammer, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel, Victoire Du bois
fotografia: Sayombhu Mukdeeprom
musiche: Sufjan Stevens

Terzo capitolo della “trilogia del desiderio”

1983. Elio è un musicista particolarmente sensibile, dotato di un talento raro per i suoi diciassette anni. Nel corso dell’estate che il ragazzo passa nella residenza dei suoi genitori, il padre, un professore, come ogni anno si fa carico di ospitare uno studente straniero.

Oliver è un bel ventiquattrenne americano dai modi garbati. Il suo arrivo accende immediatamente il fuoco della passione nel cuore di Elio il quale se ne innamora alla follia. Tra i due sboccerà un sentimento profondo.

Luca Guadagnino, e diciamolo pure a voce alta, è un artista purtroppo sottovalutato. Dovranno ricredersi tutti coloro che pensano che il regista Guadagnino attinga un po’ troppo dai suoi idoli, mentori, maestri o come si voglia chiamarli.

Viceversa ha una maniera tutta sua di fare cinema.  Un ottimo cinema e questo film ne è la riprova. 132 min di emozione e magia. Ardore.

La follia del cuore narrata attraverso gli occhi trasognati dei protagonisti, lontani in quanto ad età e tradizioni ma legati da un denominatore comune: la passione viscerale e istintiva che non vuol sentire ragioni. L’amore e basta!

L’estate torrida italiana è un lubrificante perfetto; gli ingranaggi che fanno muovere questo sentito lungometraggio sono stati accuratamente revisionati e collaudati. Lo si capisce da subito.

Luci ed ombre; tramonti. L’estate e’ scoppiata sui rami degli alberi, nei colori dei prati e negli occhi dello spettatore il quale si trova catapultato indietro nel tempo e chi ha vissuto gli anni ottanta ha una ragione di più per apprezzare questo delizioso e raffinato prodotto. Confezionato con calore.

Un prodotto che arriva dal cuore…e chi vuol capire capisca.

Da applausi.

Giudizio  *** 1/2

Gianmarco Groppelli

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