Autismo, “Fondamentale alleanza educativa con la famiglia”

Anche Piacenza ha celebrato la XII giornata mondiale per la consapevolezza dell’Autismo.

La Galleria Alberoni ha ospitato, sabato 6 aprile, il convegno “Comunicando – ci”, organizzato dall’associazione piacentina “Oltre l’autismo” presieduta da Maria Grazia Ballerini.

Dai contributi arrivati è emerso che Piacenza vanta davvero delle eccellenze in questo campo.

Tra gli ospiti Marilena Zacchini, consulente progetto 0 – 30 per l’autismo del dipartimento di salute mentale Ausl Piacenza.

“Non è solo è un progetto di qualità, ma è anche un progetto raro – ha detto Zaccchini – perché coinvolge diversi servizi, che si occupano di uno spazio di vita dall’infanzia all’età adulta di questi ragazzi. Rispetto ad altri, il progetto 0 – 30 è l’unico che consente di avere uno sguardo vero sul progetto di vita delle persone con autismo e di pensare davvero con un occhio realistico e sostenibile al futuro di questi ragazzi e delle loro famiglie”.

Marisa Monticelli, coordinatrice del gruppo sperimentale autismo, centro diurno del Comune di Piacenza, gestito dalla cooperativa Coopselios per giovani adulti con disturbi dello spettro autistico, ha fatto il punto rispetto a questo servizio.

“E’l’unico centro diurno all’interno della Regione Emilia Romagna dedicato a persone con autismo e nel corso degli anni, 12 anni di attività, ci siamo specializzati in trattamenti educativi per persone con autismo. Da sempre sosteniamo che sia fondamentale stringere – dice – un’alleanza educativa con la famiglia, perché i ragazzi restano con noi 8 ore al giorno, e non ci può essere un ragazzo autonomo al centro e in difficoltà a casa, non può esistere un ragazzi bravo al centro e che a casa dia dei problemi”.

“Per questo incontriamo mensilmente le famiglie, individualmente o in piccoli gruppi. Insieme a loro progettiamo delle attività e degli obiettivi per essere di supporto ai ragazzi nrlla loro quotidianità, a progettare delle comunicazioni speciali – spiega Monticelli – per loro quando devono affrontare momenti particolari, ad esempio le vacanze, una visita medica, oppure definire insieme a loro i sostegni per poter parlare con i genitori a casa e con gli altri, perché i ragazzi a cui mi riferiscono non riescono a comunicare se non con supporti adeguati. All’interno del centro le famiglie portano spesso una grande preoccupazione, che è quella del Dopo di Noi, cosa accadrà quando noi non ci saremo più. Il nostro lavoro è rendere autonomi i ragazzi nel poter spiegare i propri bisogni anche in vista di questo futuro”.

Le iniziative organizzate dall’associazione Oltre l’Autismo proseguono nella giornata di domenica, con Al Giir dal Dom, camminata dedicata alla scoperta delle bellezze di Piacenza.

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