Domenica visita guidata a Palazzo Rota Pisaroni con Atlante

Domenica 10 giugno ci sarà l'ultimo appuntamento di Primavera a Palazzo, l'apertura straordinaria di Palazzo Rota Pisaroni, la sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ovviamente a cura di Atlante (ritrovo ore 15.30 nel cortile di Palazzo Gotico. Il costo è di 3.50 euro, per info e prenotazioni: 334 1553061 info@atlanteguide.it)

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Fare le guide turistiche a Piacenza: non a Roma, Firenze, Venezia, proprio a Piacenza. “Figlia di un?’Italia minore”?, fatta di città di provincia, bellissime ma spesso sconosciute ai più, piccoli tesori da portare alla luce. Questo fanno dal 2000 Lorena, Donatella e Patrizia, ovvero Atlante sas, guide turistiche di professione e turiste per hobby, una vita dedicata a mostrare il proprio territorio, con orgoglio e passione. E soddisfazione: in questi anni hanno contribuito a far sapere a tante persone che Piacenza non è in Lombardia!! Scherzi a parte, dopo la visita tutti ne restano sorpresi e affascinati. Domenica 10 giugno ci sarà l’ultimo appuntamento di Primavera a Palazzo, l’apertura straordinaria di Palazzo Rota Pisaroni, la sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ovviamente a cura di Atlante (ritrovo ore 15.30 nel cortile di Palazzo Gotico. Il costo è di 3.50 euro, per info e prenotazioni: 334 1553061 info@atlanteguide.it)
 
Qual è l’aspetto più bello del vostro lavoro?
Sicuramente essere a contatto con tante persone di provenienza e cultura diversa ed il fatto che per questi noi rappresentiamo il territorio…insomma un lavoro meraviglioso e pieno di soddisfazioni ma anche di responsabilità.
 
Quali sono le tipologie di turisti che visitano Piacenza e il piacentino?
Sono diverse: turismo culturale delle città d’arte, turismo enogastronomico, che per un territorio come il nostro è anche “culturale”, nel senso che conoscerne i prodotti vuol dire vedere un territorio a 360°.
E poi turismo scolastico, che trova da noi diverse proposte didattiche legate all’epoca romana o medievale. E’ in crescita il turismo “sportivo”, ciclisti, soprattutto in città…
 
E cosa li incuriosisce di più?
Le cose che noi diamo per scontate!
Una volta, di fronte alla maestosità di Palazzo Farnese, ci e’ stato chiesto quanti mattoni sono stati impiegati per la sua costruzione, sicuramente un visitatore-muratore…ognuno guarda le cose dal suo punto di vista! 
E nel Parco del Castello di Grazzano Visconti ci hanno domandato, di fronte a una meravigliosa lagestroemia in piena fioritura, se era stato difficile incollare i fiori sull’albero… si rimane increduli di fronte alla bellezza della natura e si pensa che il tutto sia stato creato ad arte per meravigliare i turisti.
E ancora, il fegato etrusco di Palazzo Farnese: la maggior parte delle persone pensa che sia un vero fegato mummificato da 2000 anni e si chiedono quanto sia difficile conservarlo!!!
 
Se un visitatore ha solo qualche ora da passare in città, cosa gli consigliate di fare?
I piacentini “del sasso” forse direbbero: i Cavalli e Santa Maria di Campagna, ma nel nostro tour vengono sempre inseriti anche la maestosa Cattedrale dell’Assunta e l’elegante piazza di Sant’Antonino, con la Basilica e il Teatro, il cortile del Farnese.
 
E in provincia?
Località super-classiche come Castell’Arquato, Grazzano Visconti, Bobbio, Vigoleno, Veleia… luoghi magici che non perdono mai il loro fascino! Conosciamo ben pochi territori che possono vantare un così alto numero di borghi medievali o romantici, aree archeologiche e castelli come il nostro.
Per non parlare poi degli scorci mozzafiato delle nostre colline: il nostro paesaggio è un bene da preservare al pari dei monumenti. Abbiamo un’amica bresciana che è rimasta letteralmente folgorata dalle vedute del piacentino, tanto da eleggerlo a sua “casa dell’anima”.
Inoltre, ultimamente, stiamo cercando di promuovere la Val Tidone che, oltre ai meravigliosi scorci impreziositi dai vigneti, ha dei piccoli gioielli nascosti che meritano di essere riscoperti.
 
In realtà ci sono anche alcuni piacentini che non conoscono bene la propria città… un consiglio a loro.
Il primo consiglio è quello di amare la propria città, che è bellissima, di passeggiare per il centro e ammirarne i palazzi, le chiese monumentali e di stile diversissimo, frequentarne i musei…
Poco prima di Pasqua abbiamo accompagnato un gruppo di signori svizzeri in visita a Piacenza in occasione di “Traviata”: era un meraviglioso sabato di mercato, pieno di sole e gente che animava il centro, il gruppo era entusiasta di questa piccola ma attiva cittadina, piena di angoli meravigliosi e piccoli capolavori, una città “inaspettata”, appunto. Ma sorprendentemente durante la visita un “piacentino” si è sentito in dovere di chiedere al  gruppo “perché venite a vedere questa città così brutta?”. I signori, che hanno capito perfettamente la frase, ci sono rimasti malissimo, e noi di conseguenza.
Lo spirito del luogo è dato dai suoi abitanti, non dai suoi monumenti: la città non è brutta nè inospitale, ma lo possono essere coloro che, pur abitandola, non la amano e la guardano con disprezzo.
 
Per la vostra personale esperienza, come è cambiato il turismo locale negli ultimi dieci anni?
Il movimento turistico o escursionistico, che dir si voglia, non è casuale, vale a dire che non si viene qui perché si è trovato chiuso altrove.
Chi viene da noi sa cosa vuole vedere (a volte anche troppo, dato i tempi limitati!!) o assaggiare: negli ultimi anni il turismo è diventato più consapevole, chi viene vuole in certo qual modo respirare l’allure del territorio.
La guida turistica non è semplicemente una guida d’arte: per noi è importante conoscere gli eventi storici, ma anche parlare del carattere di un territorio e di cosa produce. Per esempio, ai turisti interessa molto sapere come una città si pone di fronte a certe scelte, come la pensano i cittadini su argomenti salienti, come è stato risolto un determinato problema. La domanda più frequente è: come si vive qui?
 

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