Progetto Vita, Laminati Cavanna fa il bis

Diventano due i defibrillatori in dotazione alla Laminati Cavanna S.p.A. che è stata la prima azienda privata in Italia ad aderire al “Progetto Vita” dotandosi già nel 2000 di un defibrillatore. 

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Diventano due i defibrillatori in dotazione alla Laminati Cavanna S.p.A. che è stata la prima azienda privata in Italia ad aderire al “Progetto Vita” dotandosi già nel 2000 di un defibrillatore. Questo per averlo a disposizione in caso di necessità per i propri dipendenti, ma anche per tutta la Zona Industriale di Calendasco. Oggi un secondo defibrillatore aumenta la sicurezza per il personale dipendente che ogni anno
svolge il corso di formazione per l’abilitazione al suo utilizzo. Uno di questi viene portato in auto dopo la chiusura della azienda dal proprietario in modo da averlo disponibile anche nei suoi viaggi.
 
Durante l’inaugurazione del nuovo defibrillatore, la Responsabile del Progetto, Dott.ssa Daniela Aschieri commenta “La sensibilità della Direzione verso il progetto è nota da tempo”.
 
Sono 45 i dipendenti dell’azienda che attualmente lavorano in ambiente cardio protetto e periodicamente viene ripetuta la formazione ai componenti della squadra includendo sia le manovre di primo soccorso che l’utilizzo del defibrillatore. NeI deplian istituzionale dell’Azienda, che viene distribuito in Italia e Europa, vi è uno spazio dedicato al Progetto Vita che rappresenta in questo modo un punto di vanto
per tutta l’organizzazione. Dal 2000 nel sito web (www.laminaticavanna.com) viene pubblicizzata la presenza di questo importante strumento ed è stato predisposto un link al sito del Progetto Vita (www.progetto-vita.eu) permettendo una diffusione della cultura dell’emergenza nelle aziende del mondo del packaging dove si inserisce Laminati Cavanna S.p.A. Anche nel profilo Facebook dell’Associazione Progetto Vita Piacenza sarà data evidenza di questa sinergia. L’Azienda contribuisce anche devolvendo il 5 per mille all’Associazione (91061590336), contribuendo allo sviluppo del Progetto in modo indiretto.
 
Infatti i defibrillatori posizionati in luoghi pubblici e in dotazione alle forze dell’ordine sono manutenuti dall’Associazione con i proventi del 5 per mille.
 
“Sui luoghi di lavoro un terzo di casi d’infortuni sono dovuti ad un arresto cardiaco. A Piacenza sono circa il 3% dei casi degli arresti cardiaci totali” ricorda la Dott.ssa Daniela Aschieri. Ecco perché la sensibilità delle aziende piacentine è parte integrante della rete di defibrillazione precoce del nostro territorio. 

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