Tagli ai patronati, “A rischio 30 posti e servizi per 50mila”

Una raccolta firme per cambiare la legge di stabilità 2015. Lo chiedono a gran voce i sindacati confederali (CGIL, CISL e UIL) e le ACLI che stamane hanno indetto una conferenza stampa di presentazione delle varie iniziative tese a scongiurare tagli che rischiano di metteranno in forte difficoltà i patronati

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Una raccolta firme per cambiare la legge di stabilità 2015. Lo chiedono a gran voce i sindacati confederali (CGIL, CISL e UIL) e le ACLI che stamane hanno indetto una conferenza stampa di presentazione delle varie iniziative tese a scongiurare tagli che rischiano di metteranno in forte difficoltà i patronati.

“L’opinione pubblica – ha introdotto Ivan Bersani (Cisl) – non ha individuato la portata di questi tagli e di quello che comporteranno per i cittadini. “Si taglia senza cognizione di causa – ha detto Ivo Bussacchini, presente, con Claudio Malacalza in rappresentanza Cgil – e, ad essere colpiti, sarebbero solo gli utenti”. Ancora: “Il taglio previsto é di 150milioni mentre le richieste sono in aumento. L’Inps, se dovesse sopperire al lavoro dei patronati dovrebbe assumere 6mila dipendenti spendendo 550milioni”.

“Si confonde il taglio agli sprechi – ha detto Vincenzo Guerriero Uil – con il taglio ai diritti. Il Governo sta attaccando i patronati, piú che voler salvare l’Italia sembra che vogliano affossare i patronati”.

“I cittadini hanno bisogno dei patronati – ha detto Roberto Agosti (ACLI) – se la legge passa, se sarà necessario tagliare, ció andrà a discapito dei cittadini. Aumentano i problemi di disoccupazione, di immigrazione, la gente si rivolge, sempre di piú a noi”.

A Piacenza una trentina di operatori (un terzo del totale) potrebbe perdere il posto di lavoro. Le sedi piú piccole potrebbero essere soppresse.

Il finanziamento ai patronati, che offrono servizio gratuito, viene fatto su prelievo sui contributi pagati dai lavoratori. Ammonta a 430milioni di euro, da esso, secondo la finanziaria, verranno tagliati 150milioni di euro. Il fondo é previsto con la 152 del 2001; il taglio dovrebbe diventare permanente perché l’aliquota contributiva sociale verrebbe abbassata.

Ai patronati piacentini si rivolgono annualmente 50mila persone.

“Il taglio previsto rischia di mettere in ginocchio la nostra rete di sportello – ha detto Daniela Piacentini (Patronato Imco) – Soprattutto a danno di coloro che non possono pagare un consulente privato per il servizio. Non possiamo tollerare che si cancelli questo sistema di solidarietà. Ci stiamo organizzando affinché tutta la popolazione sia informata ad abbia un’informazione corretta. Dobbiamo essere consapevoli”.

Presenti anche Paola Martini (patronato Imas) e Raffaella Albanesi (patronato ACLI).

Queste le iniziative piacentine per denunciare il rischio di ridimensionamento dei patronati:

Sabato 15 novembre, dalle pre 10 alle 12 volantinaggio in piazza (zona via XXX settembre) con informazione ai cittadini in occasione della “Giornata Unitaria dei diritti e delle tutele”. In seguito partirà la raccolta delle firme nelle sedi sindacali.

Il 17 novembre si terrà la manifestazione regionale, con operatori di tutti i patronati, a Bologna davanti alla prefettura (pullman in partenza da Piacenza alle ore 7.30 nel parcheggio della Galleana).

A livello locale si terranno incontri con i parlamentari: 21 novembre I sindacati incontreranno Marco Bergonzi. Inoltre si stanno preparando documenti per i sindaci e alla politica.

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