“101 cose da fare a Piacenza”, la presentazione FOTO foto

Stufi di sentir dire che a Piacenza non succede mai nulla? Oppure credete davvero che la nostra sia una città noiosa? Ecco quindi 101 proposte da gennaio a dicembre

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Stufi di sentir dire che a Piacenza non succede mai nulla? Oppure credete davvero che la nostra sia una città noiosa? Ecco quindi 101 proposte da gennaio a dicembre, di cose da fare almeno una volta all’anno, raccolte nell’ultima pubblicazione di Edizioni Officine Gutenberg, “101 cose da fare a Piacenza”, che è stata presentata nel tardo pomeriggio di oggi, domenica 21 dicembre, da Il Container, in via Colombo 110. Il libro si trova nelle librerie di Piacenza.

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Ecco alcuni suggerimenti:

Una cena a lume di candela all’Antica Osteria del Teatro
Sentirsi un po’ a Roma alla Munta’ di Ratt
Attraversare il Po presso il guado di Sigerico
La Passione di Cristo al collegio Alberoni
Fare su e giù per gli Appennini lungo la Via degli Abati
Sentirsi principi e principesse a Vigoleno
Andare per sprelle e gorgnalini lungo i canali
Inebriarsi di profumi all’Infiorata di Chiaravalle della Colomba
Andare in moto sulla SS45 fino al mare
Scoprire che la musica popolare esiste ancora
Fare jogging sul Facsal (facendo finta di essere a Central Park)
Mescolarsi ai Briganti nella Notte
Tornare bambini al Bascherdeis
Il trionfo del trash: la festa delle Badanti
Sbrodolarsi con una fetta d’anguria
Ballare il liscio alle sagre estive
Mescolarsi agli intellettuali al festival del cinema di Bobbio
Partecipare a un torneo di briscola con le carte piacentine
Trovare l’ombelico del mondo in via Roma
Cercare, avvolti dalla nebbia, i cortili dei palazzi nobiliari
(…)

Gli autori delle schede sono:

Emanuela Albanese (Piacenza, 1976) ama la città in cui è nata e pensa che alla fine qualcosa di bello da fare a Piacenza anche se una piccola città di provincia comunque lo si possa trovare e senza neanche fare troppa fatica. Delle 101 cose da fare a Piacenza in un anno ne ha fatte tante negli ultimi 38 anni; sicuramente tutte quelle di cui ha scritto… tranne una, provate a indovinare quale? Le più belle, quelle che porta nel cuore, e ha ripetuto quest’anno proprio per raccontarvele nella guida, sono Brugnello e la festa di Sant’Anna.

Chiara Ferrari è insegnante di lettere, giornalista, autrice di un documentario storico e ha il pallino della scrittura creativa. Nel tempo libero le piace ascoltare l’opera al Teatro Municipale per piangere come una fontana tutte le volte che muoiono Mimì o Violetta; cantare e danzare al ritmo di reels e jigs al festival irlandese di Bobbio, andare a caccia di bargnoli per le valli della provincia per poi gustarsi il bargnolino doc che le prepara il suo chef personale Stefano. Che, peraltro, non le fa mai mancare il suo insuperabile tortino al cioccolato.

Giovanni Battista Menzani. Tra le 101 cose che fa attualmente – tutte piuttosto male, peraltro – c’è anche quella di inventarsi e di contribuire a scrivere dei libri belli e buffi. Almeno lo spera. Con Gabriele Dadati, in questa stessa collana, ha curato il Dizionario biografico fantastico dei piacentini illustri (2012), la Guida ai luoghi fantastici di Piacenza e provincia (2013) e L’Antologia del fiume Po. Una Spoon River piacentina (2014).

Claudia Ratti, classe 1981, é piacentina doc. Insegnante precaria, ma anche infaticabile guida turistica della Provincia di Piacenza, é appassionata della propria città e ancora vive nell’ illusione che un giorno Piacenza possa diventare l’ombelico del mondo per i locali e i forestieri. Per favore…non risvegliatela!

E con il contributo di:

Francesca Bianco nasce il 28/09/1985. A 6 anni inizia a studiare e, ufficialmente smette a 23, dopo 17 anni di gioie e dolori, portando a casa 1 diploma linguistico e 1 laurea in Beni artistici e altri 3 aggettivi. Tra le attività preferite, che sono più di 15, e i lavori svolti, meno di 9, elenca i 3 più attinenti: vedere cose, la scrittura, la musica jazz. La somma dei numeri non fa 101!

Paola Cerri è nata a Piacenza durante i ruggenti anni ’60 e annovera tra i passatempi preferiti dell’infanzia e dell’adolescenza le giostrine del Facsal e le vasche sul Corso. Archeologa per motivi di studio, insegnante e impiegata per motivi di sopravvivenza, pratica la lettura e la scrittura per sentirsi felice. Nel caos delle cose da fare che le toccano ogni giorno, cerca, con alterna fortuna, di dedicare un po’ di tempo ai divertimenti e ai piaceri offerti dalla sua città e dal bel territorio che la circonda.

Paolo Menzani. Editore, cooperatore, giornalista: da quando ha lasciato un lavoro serio – secondo gli altri, ma a conti fatti forse non lo era più di tanto – fatica a definirsi in una sola parola (è per quello che non fa chiamate in radio e non partecipa a quiz televisivi). Ora anche scrittore, ma per il semplice motivo che essendo socio della cooperativa editrice è come quel bambino che gioca perchè porta la palla. Camminatore ed escursionista, gli sono toccate le schede sulla via degli Abati e sulla Bobbio-mare: quelle che non leggerà nessuno, trattandosi di due faticacce inaudite!

Barbara Tagliaferri. Piacentina doc in quanto figlia di piacentini provenienti uno da di qua e l’altra da di là da Trebbia, impiega il suo tempo insegnando la lingua di Goethe (un po’ più moderna) e cercando luoghi in cui andarsi a rifugiare con una storia, da leggere o scrivere, che la porti in una realtà parallela. Appassionata di libri, che da sempre la affascinano anche solo per titolo, copertina o profumo della carta, sta imparando a leggere quelli in formato elettronico, cercando anche in loro le sensazioni che le ha sempre dato il formato cartaceo. È proprio grazie al suo avvicinamento agli ebook che sul suo comodino al momento, oltre al lettore, ci sono solo 101 libri (meglio “volumi”?) ancora da leggere.

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