Il lungo congresso Pd nei circoli e con le primarie, si vota il 26 febbraio

Quattro candidati in corsa per la segreteria nazionale, il voto preliminare nei circoli riservato agli iscritti con il confronto tra le mozioni, e infine le primarie aperte anche agli elettori nei gazebo con la sfida solo tra i due contendenti che hanno preso più voti nei circoli. Non è facile da sintetizzare il complesso percorso che il Partito Democratico ha intrapreso per darsi una nuova leadership e rilanciarsi dopo la pesante sconfitta elettorale patita il 25 settembre scorso. La direzione nazionale si è espressa finalmente sulla data delle primarie: fissate in un primo tempo il 19 febbraio, è stato deciso lo slittamento di una settimana al 26 febbraio per allontanarsi dal voto regionale di Lazio e Lombardia del 12 e 13 febbraio. Così come sono state consentite alcune forme di elettronico accanto a quello nei seggi.

Anche i dem di Piacenza – che invece vengono dalla vittoria alle comunali dell’estate scorsa – si apprestano ad affrontare la stagione congressuale che vede al momento quattro pretendenti alla successione di Enrico Letta: la piacentina Paola De Micheli, ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, l’ex vice presidente della Regione e oggi parlamentare Elly Schlein e, ultimo a scendere in lizza, Gianni Cuperlo, storico esponente della sinistra del partito. In realtà le candidature saranno ufficiali soltanto dopo il 27 gennaio, data nella quale scadono i termini per presentare le firme necessarie alla corsa. Quindi dal 28 al 12 febbraio è prevista la votazione nei circoli riservata agli iscritti, dalla quale arriverà la prima scrematura dei pretendenti, soltanto i primi due accederanno alle primarie – una sorta di ballottaggio – che si svolgeranno domenica nei gazebo con data da definire (19 o 26 febbraio): a scegliere il nuovo segretario o la nuova segretaria potranno essere anche i non iscritti.

In queste settimane tutti i candidati si sono già misurati su alcuni temi, ma a tenere banco soprattutto sulla stampa nazionale è stato il posizionamento delle “correnti” del partito. A fianco di Stefano Bonaccini ci sono tanti amministratori locali e la componente di “Base riformista”, con Elly Schlein – che non era iscritta al Pd, ma ha ripreso la tessera per correre alla carica di segretaria – si sono schierati l’ex ministro Dario Franceschini e diversi esponenti della sinistra del partito, alle idee della piacentina Paola De Micheli (raccolte in un libro appena uscito da Rubbettino “Concretamente – Prima le persone” che sarà presentato a Piacenza sabato 14 gennaio alle 17,30 allo spazio Volumnia di Sant’Agostino) hanno aderito gli amministratori e gli iscritti che si sono ritrovati nella sua associazione politica “Rigenerazione Democratica”, infine Gianni Cuperlo, già candidato nel 2013, sta mobilitando l’ala della sinistra critica e intellettuale.

A Piacenza non faranno mancare il proprio sostegno a Bonaccini il sindaco Katia Tarasconi, la presidente del consiglio comunale Paola Gazzolo, il segretario provinciale Carlo Berra, la segretaria cittadina Renza Malchiodi e diversi amministratori locali e sindaci, alla guida del comitato dovrebbe esserci il primo cittadino di Castelvetro Luca Quintavalla. Il comitato locale che appoggià Elly Schlein si è già costituito e può contare sulla componente che fa riferimento ad Articolo Uno e a Piacenza Coraggiosa, rientrati nel Partito Democratico nell’ambito del percorso congressuale: con Schlein anche l’ex assessore Giovanna Calciati e Martina Affaticati del circolo dem di Monticelli d’Ongina. A fianco di Paola De Micheli ci sono il capogruppo in consiglio comunale di Piacenza Andrea Fossati, con gli altri consiglieri Tiziana Albasi, Salvatore Scafuto e Stefano Perrucci; a questi si aggiungono alcuni amministratori locali e il presidente di Acer Piacenza ed ex deputato Marco Bergonzi. Infine il consigliere comunale Sergio Ferri è il promotore del comitato pro Gianni Cuperlo insieme ad Antonio Cerreto e Nadia Maffini.

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