“In assestamento di bilancio risorse aggiuntive per la non autosufficienza, ma il Governo deve fare di più”

“Non siamo la vostra controparte, lo dico per fare chiarezza. Non è che ci sono i gestori dei servizi, la cui importanza ci è chiarissima, da una parte e le amministrazioni e la Regione dall’altra. Ma siamo in un quadro unitario e di condivisione, come abbiamo sempre fatto”. Tocca all’assessore regionale al Welfare Igor Taruffi affrontare il tema più spinoso della conferenza socio sanitaria: l’emergenza dei rincari dei costi energetici e le criticità segnalate, sul fronte del personale, dalle strutture accreditate in provincia, e la necessità di dover procedere all’adeguamento delle rette regionali dei servizi accreditati. A farsene portavoce, durante l’incontro con i sindaci, è stato Stefano Borotti, direttore di Unicoop. “Non siamo siamo prestatori d’opera o mercenari. Siamo una lunga storia di responsabilità, di impegno, di progettualità e di investimenti” ha detto Borotti a nome di 17 realtà operative in Provincia di Piacenza. “Non possiamo affrontare il quarto anno di deficit dopo la crisi covid e l’aumento delle bollette, rischiamo di chiudere”.

“Puntiamo ad aumentare il fondo per la non autosufficienza del 2023 – ha replicato l’assessore Taruffi -, stiamo cercando le risorse necessarie nella legge di assestamento. Vogliamo anche mettere mano alla riforma giuridica delle Asp, confrontandoci con gli enti locali e il sindacato. Lo scorso autunno abbiamo deliberato un fondo aggiuntivo di 14 milioni di euro, con validità retroattiva da aprile 2022, un contributo che è stato rinnovato anche per il 2023, con lo stanziamento di 18 milioni di euro”. “Faccio però presente che mancano sei miliardi di finanziamento alle Regioni, per quanto riguarda la sanità. E’ un tema posto al Governo da parte di tutte le amministrazioni, indipendentemente dal colore politico, e che la responsabilità di questa situazione più che essere imputabile all’ultimo esecutivo, è da far risalire al precedente. Lo dico per evitare – ha sottolineato Taruffi – ogni strumentalizzazione. Ma restiamo uniti nel chiedere maggiori investimenti da parte del Governo”. Il suo invito, però, a restare uniti e a fare fronte comune non ha fatto breccia negli operatori socio sanitari, che si aspettavano un impegno a breve termine. Durante l’intervento di Taruffi si è sentito, a un certo punto, fischiettare e i rappresentanti delle 17, tra cooperative, Asp e Fondazioni, hanno abbandonato l’aula prima della conclusione del dibattito, nonostante la presidente della Ctss Lucia Fontana li avesse invitati a replicare.

“Ho detto che siamo intenzionati ad aumentare il fondo per la non autosufficienza, che vogliamo procedere alla riforma giuridica delle Asp. Non dico – ha ironizzato Taruffi – che mi aspettavo un applauso perché sono un ragazzo timido, ma almeno che non andassero via prima della fine”.

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