La storia da romanzo di Antonio Carini, combattente antifascista dei “due mondi” foto

Serata dedicata a una figura unica tra i combattenti antifascisti piacentini alla biblioteca di Castelvetro. Mercoledì 24 maggio, nell’ambito della rassegna organizzata da Officine Gutenberg “Libar”, che nel mese dedicato alla lettura ha promosso la presentazione di un libro al giorno nelle biblioteche, hanno dialogato Mario Miti, autore del volume “E Orso non parlò”, la biografia di Antonio Carini, e il giornalista di PiacenzaSera.it Mauro Ferri. A portare il saluto della nuova amministrazione comunale appena insediata l’assessore Pierluigi Fontana.

Al centro dell’appuntamento pubblico la figura di Carini, nato a San Nazzaro di Monticelli d’Ongina e protagonista in tutte le tragiche vicende di guerra della prima metà del Novecento. Nel suo libro, uscito nel 2020, Miti ricostruisce con dovizia di documenti e testimonianze la vita avventurosa del militante comunista nato nel 1902, dalle persecuzioni dei fascisti del ’22 fino alla tragica morte. Nel marzo del ’44 Carini venne trucidato dai nazisti sulle colline della Romagna, dove venne inviato dal Partito Comunista per organizzare sul campo le Brigate Garibaldi che avrebbero combattuto nella Resistenza. In mezzo a questi estremi temporali, c’è una vita sospesa tra i “due mondi”: l’emigrazione in Argentina, l’arruolamento tra le brigate internazionali nella Guerra Civile spagnola, la fuga in Francia da profugo e il ritorno in Italia con i due anni di confino a Ventotene insieme a tutti più importanti militanti antifascisti, che avrebbero costruito l’Italia democratica dopo la fine del conflitto mondiale.

Quella stesa da Mario Miti, presidente della sezione Anpi di Monticelli e appassionato di storia, è la prima biografia documentata di ogni snodo della vita di Antonio Carini, perchè nonostante Orsi si fosse trovato sempre in prima linea a combattere nei conflitti del Novecento, la sua figura non è mai stata adeguatamente indagata. Nel corso della presentazione, l’autore ha spiegato le difficoltà nel reperimento delle fonti soprattutto per l’ultima fase della vita di Carini, quella della lotta partigiana, perchè la sua memoria ha sofferto a posteriori dell’omertà calata sulle tragiche vicende fratricide tra i partigiani romagnoli, che segnarono la prima parte della Liberazione. “Orsi” è un personaggio che meriterebbe di essere raccontato in un romanzo e Miti ha sottolineato in conclusione che potrebbero ancora emergere episodi e vicende finora rimaste all’oscuro dai riflettori della storia.

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