Il carovita fa “dimagrire” i conti correnti, in un anno meno 3,7 % depositi a Piacenza

Dopo anni di accumulo della liquidità sui conti correnti, complice anche la pandemia, il salvadanaio degli italiani comincia ad alleggerirsi: pesano infatti il carovita e l’inflazione, ma anche un cambio delle strategie di investimento degli istituti di credito. Lo rivela l’elaborazione de “Il Sole 24Ore” sulla scorta dei dati di Bankitalia. Nei primi quattro mesi del 2023 sono stati erosi in Italia complessivamente 25 miliardi dai conti bancari, un calo che supera i 30 miliardi se il confronto arretra fino all’aprile del 2022. Secondo l’analisi del quotidiano economico, le aree dove la contrazione dei depositi è maggiore sono quelle più ricche: in particolare nel Nord Ovest del paese dove nel giro di un anno (aprile 2022-aprile 2023) la diminuzione di liquidità è arrivata meno 4,5 %.

Sono 41 su 107 le province dove il calo dei depositi finanziari supera la media nazionale e tra queste c’è anche Piacenza, dove si è registrato un meno 3,7 % nell’arco dei 12 mesi che corrono da aprile 2022 ad aprile 2023, a fronte del meno 2,6 % dell’Italia: nella nostra città il deposito bancario medio pro capite di una famiglia consumatrice si attesta su 26mila 766 euro. Le province dove il calo si è fatto sentire di più sono quelle di Asti e Biella con una diminuzione record oltre il 7 %, particolarmente interessate sono le province lombarde a noi contigue, come Milano, Lodi e Pavia con cali oltre il 5 %, mentre in Emilia Romagna Piacenza si colloca dietro a province dove i depositi si sono erosi in maniera più consistente, come Rimini (meno 6,9 %), Forlì Cesena, Bologna (meno 4,1%), Reggio Emilia e Parma (meno 4 %).