Inizio scintillante per Summertime in jazz, in viaggio sulle note di Bacharach con Karima

Inizio scintillante per Summertime in jazz, rassegna organizzata dal Piacenza Jazz Club, con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, e non poteva essere altrimenti visto il calibro della protagonista del concerto di apertura. Karima, cantante elegante e raffinata, ha pescato nell’infinito repertorio di Burt Bacharach, musicista e compositore recentemente scomparso, estraendone melodie indimenticabili, che fanno parte del Songbook del cuore di ciascuno di noi.

Il concerto di Karima

Lo si capisce fin dall’inizio, con la famosissima Raindrops keep fallin’ on my head, eseguita dal quartetto d’eccezione Stefano Cantini al sax, Piero Frassi al pianoforte, Francesco Puglisi al basso e contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria, che accompagna l’arrivo di Karima sul palco dei chiostri di Santa Chiara. Fasciata in seta rosa, la voce cristallina e potente, Karima conduce per mano il pubblico in un viaggio musicale alla ri – scoperta del Maestro, autore di innumerevoli colonne sonore, iniziando dalla struggente Close to you, al medley This guy’s in love with you e A house is not a home, la più amata da Bacharach, che la eseguiva cantandola da solo al piano.

Il viaggio riprende con brio con il ritmo Always Something There to Remind Me, per poi sbloccare a tutti il ricordo di Ursula Andress che esce dall’acqua, Venere moderna per 007, con l’indimenticabile The look of Love. E poi ancora Walk on by, in una versione ritmata con solo basso e il battito di mani del pubblico, che ha partecipato e gustato ogni momento, coinvolto in ogni momento da Karima, condividendo aneddoti sulla sua lunga collaborazione con Bacharach, iniziata dopo aver ascoltato una versione di Alfie (subito proposta in medley con Arthur’s theme) della cantante. Il viaggio si avvicina alla fine con I say a little prayer, con il timido aiuto degli spettatori nel ritornello (inutile dire che la sfida con il pubblico di Sorrento è andata persa), per finire con il bel messaggio di That’s what friends are for.

Si schiude così il programma di Summertime in Jazz, e Gianni Azzali, presidente del Piacenza Jazz Club e direttore artistico della rassegna, ricorda i prossimi appuntamenti a Castellarquato con Max De Aloe e a Cortemaggiore con lo Spirit Gospel Choir.

Per finire davvero, un piccolo appunto: è bello vedere la città così animata, con tanti eventi in grado di accontentare tutte le esigenze. Peccato che queste iniziative si sovrappongano, più che altro dal punto di vista sonoro. Nella serata di ieri la musica proveniente dai locali limitrofi allo Stradone Farnese ha fatto capolino più volte durante il concerto, non solo nelle pause tra una canzone e l’altra, ma sovrapponendosi alla stessa esibizione della cantante che, pur facendolo presente con eleganza e un pizzico di ironia, ha regalato ai presenti un concerto coinvolgente e da ricordare. Insomma, è solo una questione di volume, magari da regolare per le prossime volte.

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