“Ristorante e Iat al posto del parcheggio interrato in piazza Cittadella”

Un punto di informazione e accoglienza turistica, uno Iat insomma, all’interno dell’ex stazione dei bus di piazza Cittadella, insieme a un ristorante e bar. Il Fondo Ambiente e Territorio di Piacenza rilancia la propria visione per il futuro di piazza Cittadella. Al posto di un parcheggio interrato meglio dare nuova vita all’edificio abbandonato che una volta ospitava la stazione delle corriere, prendendo esempio da ciò che è stato fatto proprio nel Comune di Cittadella, in provincia di Padova, abbandonando un percorso tortuoso che, a distanza di 12 anni, è foriero di problemi invece che di soluzioni per la città.

“Le ormai note e preoccupanti vicende su Piazza Cittadella (fideiussione falsa, e bancabilità in…lista di attesa) dovrebbero ormai convincere anche i più accaniti sostenitori del parcheggio sotterraneo a gettare la spugna – scrive in una nota Domenico Ferrari Cesena, a nome del Fondo Ambiente e Territorio di Piacenza -. Molte associazioni di cittadini si sono espresse da anni a favore di soluzioni meno impattanti, dal punto di vista ambientale, urbanistico ed economico, evidenziando nero su bianco, anche mediante pareri inviati all’ANAC da parte della Consulta Ambiente e Territorio già nel 2018, 2019 e del Fondo Ambiente e Territorio nell’ottobre 2023, l’anacronismo di un impegno economico così ingente per la realizzazione di un non-luogo. Purtroppo – sottolinea – abbiamo subìto il silenzio delle Amministrazioni a fronte di nostre argomentazioni di spessore, basate sulla normativa, sui numeri e su scelte urbanistiche di interesse generale e di lunga prospettiva. Fatta questa premessa, dispiace sentire additare in Consiglio Comunale, da parte della Sindaca e di alcuni Consiglieri, chi si oppone al parcheggio sotterraneo quale incorreggibile “disfattista” e favorevole al mantenimento del degrado di Piazza Cittadella. Niente di più falso! Da sempre invochiamo ciò che la legge prevede, cioè un progetto di riqualificazione architettonico integrato e unitario delle piazze Cittadella e Casali, come ha ripetutamente prescritto la Soprintendenza, senza purtroppo riscontro; anche tenuto conto che stiamo parlando di una piazza storica, soggetta alla tutela del codice dei beni culturali: D.Lgs. 42/2004″.

“La nostra proposta prevede, da subito, la riqualificazione dell’ex stazione delle corriere, come è stato fatto in altre città italiane e ipotesi di pedonalizzazione da approfondire, anche tenuto conto che l’attuale parcheggio potrebbe essere trasferito – almeno temporaneamente – nell’ex caserma Nino Bixio, ormai dismessa dai militari e in procinto di essere ceduta al Comune (senza spese, né rischi archeologici!). L’esempio di Cittadella (provincia di Padova) è illuminante. Un’analoga struttura per le corriere, in una piazza adibita a caotico parcheggio, è stata trasformata in un accogliente spazio di incontro e ristoro, con ristorante, caffetteria, tavolini all’aperto per residenti e turisti. Nel nostro caso potrebbe integrarsi con un punto di informazione turistica del territorio. Un’idea semplice e praticabile in tempi relativamente brevi, che avrebbe il merito di mantenere i bellissimi alberi circostanti e rendere vivibile, non solo bello, un luogo attualmente frequentato invece da presenze non sempre raccomandabili. Considerando che la bellezza delle città non è solo frutto di disegni architettonici superlativi ma anche dall’opportunità e dalla qualità delle relazioni che vi si intrattengono, dal calore dell’accoglienza, al quale il verde – e non le pietre ricercate – spesso fornisce un contributo decisivo”.

“Con quali risorse? Non abbiamo dubbi che per togliere dal degrado uno spazio storico e monumentale come Piazza Cittadella, che include il monumentale Palazzo Farnese, anche la Regione sarebbe disponibile a contribuire, nell’ambito dei periodici bandi per la rigenerazione urbana. Senza scartare l’opportunità di un aggiornamento degli accordi compresi nel bando periferie, già più volte modificati, o del partenariato con i privati, generalmente piuttosto sensibili ad iniziative nel settore del pubblico ristoro, oppure cercando di recuperare almeno una parte delle risorse incassate dal concessionario nel corso degli ultimi 12 anni. In conclusione: le soluzioni ci sono per togliere dal degrado Piazza Cittadella; si tratta solo di svincolarsi dalla rigidità delle promesse assunte in campagna elettorale. In fondo quale promessa può rivelarsi più appagante per l’elettore del rispetto dell’interesse pubblico?”.

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