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“L’Emilia è in recessione” Il rapporto Bankitalia in Cattolica FOTO foto

La crisi non risparmia l’Emilia-Romagna, nonostante sia una delle locomotive d’Italia. E’ pesante il giudizio che emerge dalla inchiesta portata avanti dalla Banca d’Italia sullo stato dei conti della nostra regione
 

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La crisi non risparmia l’Emilia-Romagna, nonostante sia una delle locomotive d’Italia. E’ pesante il giudizio che emerge dalla inchiesta portata avanti dalla Banca d’Italia sullo stato dei conti della nostra regione: anche il territorio emiliano è in recessione, Piacenza compresa. Il documento è stato presentato questo pomeriggio all’Università Cattolica alla presenza delle autorità della città e importanti esponenti della banca nazionale.

COMUNE E PROVINCIA: PUNTARE SUL LAVORO – Il sindaco Paolo Dosi ha deciso di partecipare alla discussione in consiglio comunale sul bilancio e quindi a rappresentare il Comune è arrivato l’assessore Franco Timpano, che è anche professore alla Cattolica. “Siamo contenti – ha detto nella sua introduzione – che la Banca d’Italia abbia deciso di fare questa presentazione nella nostra città e nella nostra università. Anche noi possiamo dare il nostro contributo per provare ad invertire la strada che anche il nostro territorio purtroppo ha preso”. Dello stesso tono il contributo del presidente della Provincia Trespidi. “Siamo orgogliosi – ha detto – che questa presentazione venga fatta da noi ed è un riconoscimento alla nostra città e al nostro ateneo. La situazione è davvero difficile per tutti e dobbiamo faare sistema per cambiare rotta e anche questi eventi possono essere importanti. Come Provincia stiamo lavorando molto sull’attenzione al sociale e a chi ha perso il lavoro. Come amministrazioni pubbliche dobbiamo mettere in campo delle politiche per aitare chi sta subendo in questo momento la crisi, ma anche intervenire sul mondo del lavoro”. 

PARENTI: “SITUAZIONE TRAGICA” – Molto accorato l’intervento del presidente della Camera di Commercio di Piacenza, Giuseppe Parenti. “La situazione è tragica – ha detto – ci sarebbe da meravigliarsi se non fossimo in queste condizioni, visto che negli ultimi anni abbiamo legiferato solo contro le imprese. Mi accontenterei che il nostro diventi un paese normale”. Ha portato una ventata di ottimismo, invece, la padrona di casa Anna Maria Fellegara, preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza della Cattolica. “In questa università – ha detto – stiamo lavorando molto bene e dobbiamo andare avanti su questa strada per aiutare il sistema a crescere. Noi ce la mettiamo tutta per una figura professionale che sappia dare un contributo positivo. Ma vorremmo avere qualche possibilità in più di ingresso nel mondo del lavoro per i nostri laureati”.

EMILIA IN RECESSIONE – Il documento valuta complessivamente la situazione economica dell’intera Regione e traccia un quadro abbastanza pesante. Secondo gli esperti di Bankitalia, infatti, “dopo la debole crescita del 2011, lo scorso l’attivtà economica in Emilia-Romagna si è contratta. Il prodotto regionale è diminuito del 2,4% portandosi sotto il livello del 2006, al 6,6%”. Tra le cause di questa crisi, naturalmente, la recessione internazionale che ha inciso profondamente. In un contesto difficile, solo l’export ha “contribuito ad attenuare la caduta”. Ma sulla fase difficile ha contribuito in maniera importante anche il terremoto che ha contribuito ad inasprire la recessione.

SETTORI IN CRISI – Dall’analisi emerge che tutti i settori hanno risentito delle difficoltà ma ad essere messi letteralmente in ginocchio sono stati l’industria e, ancora di più, l’edilizia che si stima sia tornato ai livelli di quello di dieci anni fa. A preoccupare, nonostante l’Emilia può essere condizionata un’isola felice, è anche il tasso di disoccupazione che è al massimo storico. Insomma una situazione veramente complicata da cui si esce anche attraverso “un pensiero positivo verso il domani e un lavoro a tutti i livelli per migliorare la situazione”. A dirlo il direttore di Banca d’Italia Piacenza, Antonio De Filippo.

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