Le Rubriche di PiacenzaSera - Camminate piacentine

Camminate Piacentine: Coste della Rasa e Pianazza tra Tidone e Trebbia foto

Ritorna la seguitissima rubrica che PiacenzaSera.it dedica agli amanti delle escursioni. E’ disponibile nelle librerie il volume, che raccoglie le escursioni proposte lo scorso anno

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Ritornano le Camminate Piacentine con una nuovo proposta della seguitissima rubrica che PiacenzaSera.it dedica agli amanti delle escursioni. Vi ricordiamo che è disponibile nelle librerie e nel negozio di Officine Gutenberg (Via Scalabrini 116/b) a Piacenza il volume, pubblicato da Edizioni Codex10, che raccoglie tutte e 18 le escursioni proposte lo scorso anno da PiacenzaSera.it.



Coste della Rasa e della Pianazza (IN ALLEGATO LA MAPPA E LA SCHEDA)

Incuneata tra i bacini del torrente Tidone e del fiume Trebbia, la valle del Tidoncello è delimitata da due distinti spartiacque, che si uniscono in corrispondenza del monte Pietra di Corvo, scuro rilievo ofiolitico emergente come uno scoglio dalla dorsale boscosa.

A est la vallata è divisa da quella del t. Tidone dalla Costa di Lazzarello, che segna il confine provinciale e culmina nei mt 866 dell’omonimo monte, per poi digradare fino al lago artificiale di Trebecco. A sud-ovest è invece separata dalla val Trebbia da una porzione di quel crinale che dal lontano monte Carmo, al confine con la Liguria, corre per più di 60 chilometri fino a confondersi con la pianura oltre Rezzanello e Momeliano.

Per la precisione, il tratto di spartiacque interessato è quello che va dal passo del Pan Perduto, antico valico sulla Via degli Abati tra Pavia e Bobbio, a quello della Caldarola (che mette in comunicazione Travo, Piozzano e Mezzano Scotti).

Si tratta di un costone che si impenna nelle cime dei monti Mosso (mt 1008) e Lazzaro (mt 987), collegati da due segmenti quasi pianeggianti: la Costa della Rasa e quella della Pianazza.
Da questa dorsale scendono verso nord numerosi rivi che confluiscono nei due ruscelli maggiori, il Tidoncello Merlingo, che nasce tra Praticchia e Cicogni, e quello di Sevizzano, che sgorga dalle pendici del monte Variola.

Prima di unirsi nei pressi di Pecorara, per poi correre insieme incontro al torrente Tidone, questi due corsi d’acqua attraversano un gradevole territorio rurale, composto da piccole valli e verdi conche, circondate dai boschi e disegnate da siepi, prati e coltivi.

Questo ambiente, semplice e rilassante, è costellato di piccole borgate, alcune delle quali custodiscono antiche pievi.
E’ il caso di Caprile, presso il quale sorge la bella chiesa di Sant’Andrea Apostolo, (XVIII sec.) in pietra a vista e con una singolare facciata a vento con frontone curvilineo, chiusa agli angoli da alte lesene.
A Busseto sorge invece, appena fuori dal borgo, la chiesa di San Martino Vescovo, risalente al XIV secolo, anch’essa costruita in pietra a vista e con facciata a capanna.

La passeggiata inizia presso la chiesa di Caprile, ad una decina di km da Nibbiano, a 578 mt slm e a circa 48 km da Piacenza.

L’itinerario ad anello ha uno sviluppo lineare di circa 11 km, di cui 3.2 su asfalto e il resto su agevoli carrarecce; è contrassegnato in parte dai segnavia del CAI (bianco-rossi), dalla partenza fino alla Costa della Pianazza; ha un dislivello complessivo di circa 480 mt e raggiunge la quota massima sulle pendici del monte Mosso, a 959 mt slm.
Il tracciato può essere percorso in circa 2 ore e 45 min, al netto delle soste, è privo di pericoli e quindi adatto ai bambini; è effettuabile in qualsiasi stagione, con l’avvertenza che, dopo piogge abbondanti, le carraie di crinale, profondamente solcate dai mezzi fuoristrada presentano inevitabilmente fango.

DESCRIZIONE

Dal piazzale della chiesa di Caprile ci si incammina in direzione del piccolo borgo e, attraversatolo, si imbocca il sentiero CAI 213, seguendo verso monte i segnavia che portano, in breve, a incrociare la strada asfaltata per il Penice.
Si continua quindi su comodi tratturi in costante leggera salita, godendo verso sinistra della vista dei villaggi di Busseto e Corneto, sovrastati dal monte Lazzaro. Verso destra è possibile apprezzare il panorama sulla valle del Tidoncello: sul versante orografico destro il monte Aldone e il monte Bono con la chiesa di Montemartino isolata sul fianco del rilievo; sull’altro lato, più vicino, il monte Lazzarello sui cui fianchi sorgono le frazioni di Costalta e Poggio Moresco.

Verso l’alta valle si riconoscono la Costa di Casella, quindi il monte Pietra di Corvo con il sottostante paese di Praticchia e in lontananza il monte Penice.
Raggiunti i Piani di Busseto il percorso, segnato CAI 203, entra nel fitto del bosco e risale le pendici del monte Mosso, fino a incrociare il sentiero CAI 101 sulla Costa della Rasa; qui si svolta in direzione del monte Lazzaro, per percorrere la dorsale che in alcuni punti, grazie a varchi tra gli alberi, offre verso est la vista di un vasto tratto della media val Trebbia, dal monte Armelio al monte Pradegna, e verso ovest consente di ammirare lo sperone arenaceo su cui si innalza la Rocca d’Olgisio, a strapiombo sulla valle del torrente Chiarone.

Dopo aver percorso un breve tratto della successiva Costa della Pianazza, costeggiando una radura prativa, si lascia lo spartiacque e si ridiscende verso Pecorara, attraversando boschetti e prati su una ampia carrareccia.

Raggiunto il piccolo borgo di Corneto si imbocca la strada asfaltata che porta in breve a Busseto; superata la bella chiesetta di S. Martino, in pietra a vista e campanile quadrato, si scende in poco più di un quarto d’ora al piazzale di partenza.
Achille Menzani

NOTIZIE UTILI

Lungo il percorso non si trovano fontane né punti di ristoro: è presente il solo bar Arcobaleno, loc. Bivio Busseto (tel. 0523-999403) circa 500 mt prima dell’arrivo.

La mappa

La scheda

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