Lavori alla Nino, i Cinquestelle non ci stanno: “Leggerezza del Comune”

Dopo la segnalazione di presunti abusi edilizi alla Nino Bixio e l’archiviazione da parte del Comune della pratica, con il pagamento di una multa, sul tema intervengono nuovamente i consiglieri del Movimento Cinquestelle

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Dopo la segnalazione di presunti abusi edilizi alla Nino Bixio e l’archiviazione da parte del Comune della pratica, con il pagamento di una multa, sul tema intervengono nuovamente i consiglieri del Movimento Cinquestelle.

L’intervento. Uno dei compiti di un consiglio comunale è il controllo e la verifica delle pratiche che vengono portate alla sua attenzione. Questo é quello che é successo con la questione società canottieri Nino Bixio, infatti, grazie ad un attento esame delle procedure e degli atti depositati e in seguito ad una verifica in loco da parte dei consiglieri del M5S si è potuto accertare un abuso edilizio. Abuso edilizio è l’atto con il quale si realizzano fabbricati o porzioni di esso, si attuano modificazioni ed ampliamenti senza le autorizzazioni necessarie previste dalla legge. Si tratta a tutti gli effetti di un reato, punibile con sanzioni amministrative, penali e pecuniarie, e con il sequestro o addirittura la demolizione del manufatto in questione.

Quello che era stato autorizzato dal Comune di Piacenza alla società Nino Bixio, era la costruzione di un muro di cinta (e non di muretti) che di fatto delinea una futura struttura oggetto ora di permesso di costruite. Il Comune, a seguito della nostra segnalazione, e dopo aver constatato l’assenza di licenze autorizzative per quei muretti, ha imposto il fermo di cantiere e sollecitato la demolizione della struttura. Visto il tipo di intervento, la proprietà ha presentato una memoria difensiva per accedere alla possibilità di presentare una sanatoria. A onor del vero la Legge consente la regolarizzazione di opere realizzate abusivamente, quindi senza aver preventivamente richiesto il necessario titolo, se esoltanto se queste opere sarebbero autorizzabili al momento di richiederne la sanatoria. In questo caso i presupposti si sono creati avendo votato il cambio di destinazione d’uso in consiglio comunale e quindi é stato possibile presentare una SCIA tardiva (segnalazione certificata di inizio attività) che risulta essere il metodo ammesso per sanare l’abuso secondo il Testo unico in materia edilizia (D.P.R. 380/2011). Riteniamo dunque che il cambio di destinazione d’uso fosse corretto per quell’area e pertanto è stato da noi votato favorevolmente senza penalizzare ulteriormente la società Nino Bixio che è incorsa in un abuso edilizio. In caso contrario non sarebbe stato possibile sanare l’abuso e regolarizzare la pratica pagando una sanzione. Precisiamo anche che il consiglio comunale si è comportato responsabilmente evitando il ritiro dell’ordine del giorno e votando favorevolmente il cambio di destinazione d’uso. Questo lo vogliamo evidenziare sia all’assessore Bisotti che alla Sig.ra Radice, indicando loro che un abuso edilizio non è classificabile come piccolo o grande, un abuso è tale fintanto che non viene sanato, sempre che esistano i presupposti per accedere alla sanatoria.

Quello che ci lascia sconcertati è invece la leggerezza con cui l’assessore Bisotti ha presentato la pratica in consiglio comunale senza aver adeguatamente verificato, presentandola con il parere di regolarità degli uffici interni dopo che la giunta aveva deliberato favorevolmente la richiesta. Ci chiediamo perchè non siano state effettute le necessarie verifiche prima dell’obbligatorio passaggio in consiglio comunale e ci chiediamo anche se sia un caso, una svista o se ci sia necessità di maggiori controlli da parte dei tecnici addetti ai controlli sul territorio. Ecco allora che la giunta e l’assessore Bisotti hanno volutamente deciso di trasformare un abuso in piccole irregolarità proprio per giustificare un errore e per confondere i cittadini.

Proprio per evitare di incorrere in confusione già abbiamo sollecitato i piacentini a informarsi adeguatamente, perchè un cittadino informato è difficilmente raggirabile. In tema abusi edilizi e inceneritore di Parma segnaliamo la richiesta del sequestro preventivo dell’impianto di Uguzzolo, presentata al gip Maria Cristina Sarli, dove viene contestato il reato di violazione edilizia ai responsabili del cantiere, avviato in mancanza della concessione edilizia del Comune. Arriva la conferma dal procuratore capo Gerardo Laguardia anche sul coinvolgimento dell’ex amministratore delegato di Enìa Andrea Viero, ora presidente di Iren, nell’indagine che ha portato alla richiesta di sequestro dell’inceneritore. Andrea Viero, insieme ad altre 13 persone tra cui l’ex sindaco di Parma, è indagato per abuso d’ufficio per l’affidamento diretto dell’appalto senza l’indizione di una gara pubblica.

Vogliamo porre l’accento sul fenomeno dell’abusivismo edilizio che che ha da sempre danneggiato e continua a danneggiare l’economia, la cultura della legalità e il rispetto delle regole. Questo non è tollerabile in nessun caso né per quanto riguarda le aziende private né, a maggior ragione, per le aziende pubbliche che hanno come obiettivo l’assunzione e il conseguimento della responsabilità sociale. Ricordiamo a tutti che una buona amministrazione di una città può dirsi tale solo se c’è una vera opposizione che esercita il potere di controllo sul suo operato.
I consiglieri comunali del M5S

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