Telefonia mobile, il grido di allarme della montagna: “Abbiamo bisogno di connessione” foto

Una sede di confronto in Provincia di Piacenza sulla situazione della copertura della telefonia mobile sul territorio montano. E’ la novità scaturita dall’incontro in Prefettura nella mattinata del 17 giugno al quale hanno partecipato i sindaci interessati e alcuni operatori telefonici attivi in provincia.

Sul tavolo l’annoso problema dei “buchi” della copertura telefonica e le carenze nella fornitura dei servizi Adsl in vaste porzioni della nostra provincia. Il prefetto Maurizio Falco ha così riassunto il bilancio della riunione: “Era un impegno che mi ero preso sin dal 2017, quando un rapporto sul mio tavolo mi ha fatto capire che intorno al 34 % del territorio della nostra provincia non è coperto da segnale telefonico. Una situazione che ha a che fare non solo con la protezione civile, ma anche con le possibilità di sviluppo di un territorio”.

“Abbiamo così indetto un tavolo di confronto in Provincia – ha proseguito il prefetto – per segnalare tutte le priorità, con la partecipazione di tutti i gestori che hanno accettato. Questo tavolo coordinato dalla presidente Patrizia Barbieri sarà così in grado di elencare una serie di priorità, perchè il problema è quello di di evitare segnalazioni a spot che cadono spesso nel dimenticatoio. Mettersi insieme consente invece di far arrivare un elenco puntuale di necessità. I gestori non si sono chiusi, ma hanno manifestato disponibilità a intervenire nel concreto, al di là dei problemi di concorrenza. Vogliamo inaugurare una stagione del fare le cose, in anticipo sull’inverno”.

“La telefonia mobile non è solo un consumo di carattere voluttuario – ha fatto notare Falco – ma è un presidio dell’economia e della sicurezza, lo devono capire anche i gestori che non possono gestire un servizio pubblico soltanto con la filosofia della concorrenza privata”.

Prefettura telefonia mobile

Massimo Castelli, sindaco di Cerignale, ha segnalato la situazione di precarietà dei pali per la telefonia fissa di Telecom “non più manutenuti” da anni. “Siamo a rischio di non avere più la telefonia fissa, e spesso manca la copertura delle telefonia mobile – ha ricordato -. C’è pertanto un problema di sicurezza se non si interviene rapidamente. Se la politica non si fa sentire per garantire pari diritti a tutti i cittadini, rischiamo di avere entro pochi una situazione insostenibile”.

“Una signora anziana di 80 anni – ha continuato – paga mediamente 40 euro al mese per fare poche telefonate, ed è l’unico modo per comunicare con i familiari. C’è una questione anche di tariffe oltre che di servizi. Le nostre attività commerciali per avere il servizio minimo spendono di tasse 126 euro per un traffico di 1 euro e 30 al mese, mi pare inaccettabile. Stiamo lottando contro lo spopolamento, ma come possiamo fare quando mancano i servizi fondamentali come quelli di comunicazione? Per cui qualsiasi impresa, con tutta la buona volontà, come si può investire in montagne? La nostra terra se non si ribalta la situazione è destinata a diventare un deserto verde. Non voglio sentirmi definito come area di fallimento di mercato, abbiamo bisogno di connessione”.

100mila pali in provincia di Piacenza – La risposta dei gestori telefonici è stata in questi termini: “Ci saranno interventi di manutenzione delle linee aeree, in provincia di Piacenza ci sono più di 100mila pali, daremo la possibilità ad altri operatori di posare i propri cavi sulle nostre strutture, abbiamo ultimato una buona copertura a fibra di tutto il territorio piacentino, e abbiamo invece lasciato la copertura delle cosiddette ‘aree bianche’ a fallimento di mercato, quelle dove mancano operatori disponibili”.

“In questi due anni di incontri con il prefetto – è stato ricordato – abbiamo raccolto le varie criticità e presentato un piano di investimenti sul miglioramento della telefonia mobile. Abbiamo pianificato interventi di manutenzione degli impianti esistenti e nel 2019 Tim realizzerà due nuovi impianti nei comuni di Farini e Vernasca”.

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