Due mesi di musica per i 20 anni del Jazz Fest. Tra i big Michel Portal, Enrico Rava e Fred Hersch

Sarà un ventennale ricco non solo di musica, quello del Piacenza Jazz Fest. Il cartellone dell’edizione 2023 che torna, dopo la pandemia, a segnare l’arrivo della primavera in città, è stato presentato in Fondazione, main sponsor dell’evento. A fare gli onori di casa Mario Magnelli, vice presidente dell’ente di via Sant’Eufemia, insieme al presidente del Jazz Club di Piacenza Gianni Azzali, direttore artistico della manifestazione, Alessandro Miglioli, vice presidente della Fondazione Donatella Ronconi e Enrica Prati, Angelo Bardini, vicepresidente del Piacenza Jazz Club e responsabile dei rapporti con le scuole, e all’assessore alla Cultura del Comune di Piacenza Christian Fiazza.

Tanti gli eventi collaterali che animeranno la città, dal 19 febbraio al 18 aprile. Due mesi all’insegna del jazz con concerti nei locali, jazz brunch e jazz breakfast, presentazioni di libri e conferenze, un contest dedicato ai commercianti e una nuova collaborazione con Lel della Cattolica di Piacenza, per testare l’incidenza della manifestazione sul territorio.

IL CARTELLONE PRINCIPALE – Per questo ventennale sono due le traiettorie principali che si intersecano scorrendo il programma dei main concert: i grandi nomi internazionali da un lato e dall’altro i musicisti italiani di alto lignaggio, quelli che hanno contribuito a creare la storia del jazz nel nostro Paese. Per festeggiare in grande stile questo anniversario, il classico concerto di anteprima offerto alla città in occasione della presentazione del festival vedrà protagonista Musica Nuda, l’affiatato duo formato dalla voce di Petra Magoni e dal contrabbasso di Ferruccio Spinetti, che celebra anch’esso i vent’anni di sodalizio, il 19 febbraio alle 18 all’auditorium della Fondazione. A inaugurare questa speciale edizione sarà invece un omaggio al Maestro Giuseppe Parmigiani, mancato lo scorso anno, con un concerto della “sua” Sugar Kitty Band, che non solo fu la prima big band di Piacenza ma anche delle province limitrofe e che fu da lui ideata e condotta, sabato 4 marzo alle 21 e 15 allo Spazio Rotative di Piacenza. L’orchestra fu attiva per diversi anni esibendosi regolarmente in festival e rassegne, oltre che nelle piazze e nei teatri della provincia di Piacenza (da segnalare l’esibizione ad Hannover in occasione dell’Expo 2000). Valente musicista, compositore e arrangiatore, Giuseppe Parmigiani ha lasciato un segno indelebile non solo nel panorama della musica piacentina, ma è stato una figura di spicco anche nella scena musicale dell’alta Italia, un precursore che ha infuso in tanti suoi allievi e ammiratori l’amore in particolare per il Jazz.

Sul fronte internazionale si spazia dall’Europa agli USA. Quando si parla di musica afroamericana nel Vecchio Continente, uno dei primi nomi che si cita è senza dubbio Michel Portal, il compositore, sassofonista e clarinettista francese in prima linea sin dalla fine degli Anni Sessanta nel mescolare il linguaggio del jazz con elementi della cultura europea, sia colta che popolare. Michel Portal, che con i suoi 87 anni conserva uno spirito fresco e una vitalità assolutamente contagiosa, spicca per personalità, per estro e per essere sempre stata una delle figure meno riducibile a semplici schemi e appartenenze. Vanta sia un rimarchevole repertorio classico, sia contributi nella creazione della musica contemporanea, avendo partecipato al movimento delle avanguardie. Al festival si presenterà il 18 marzo, alle 21 e 15 nella Galleria Alberoni, con un quintetto che ha introdotto nuova linfa creativa, grazie alla miscela di forti personalità provenienti da stili molto diversi, tra i quali anche Bruno Chevillon al contrabbasso.

Dagli Stati Uniti quest’anno sono in arrivo due chitarristi di assoluta eccellenza, che con la loro storia musicale incarnano due differenti facce dell’America: l’energica atmosfera metropolitana da un lato e le grandi praterie dall’altro. Difatti grande attesa attorno a Mike Stern (che farà anche una masterclass a quindici, fortunati chitarristi) accompagnato da una super band di cinque elementi in cui spicca il batterista Dennis Chambers, il 6 aprile alle 21 e 15 al President. Figura di riferimento tra i batteristi, è molto rinomato per tecnica, velocità e groove, specialmente nell’ambito del funk e della fusion. Il concerto sarà un viaggio musicale attraverso l’eclettica e innovativa discografia di Stern. La sua costante sperimentazione tecnica e stilistica ne hanno fatto uno dei chitarristi contemporanei più influenti, come testimoniamo le cinque nomination ai Grammy Awards ricevute.

La speciale edizione del ventesimo anniversario del festival, chiuderà in grande stile con il ritorno di un chitarrista che è già leggenda: Bill Frisell il 18 aprile alle 21 e 15, nella sala degli Arazzi alla Galleria Alberoni. Il musicista, che col suo lavoro ha cambiato il suono della musica americana – come recita il sottotitolo della sua recente biografia – sarà protagonista di un indimenticabile concerto, condividendo il palcoscenico di questo recente progetto con il contrabbassista Thomas Morgan. I due hanno entrambi collaborato all’interno di varie formazioni fin dagli Anni Novanta e insieme hanno inciso due album per ECM, frutto di alcune registrazioni dal vivo al Village Vanguard di New York. In questi album, ma ancor più nelle loro esibizioni dal vivo, il duo trasmette tutta la forza magnetica del loro interplay, oltre ad una buona dose di poesia, elemento da sempre caratteristico della musica di Frisell.

Sull’altra traiettoria, in omaggio al grande jazz italiano, viene schierato un terzetto di assoluta fuoriclasse, a cominciare dal sassofonista, compositore e docente Claudio Fasoli, che fin dai suoi esordi negli Anni Settanta nel Perigeo insieme a Franco D’Andrea e Giovanni Tommaso e, a seguire, con i numerosi progetti di cui è stato leader e animatore, si è ritagliato un posto sul podio degli innovatori. Il Quartetto Samadhi, con cui si presenta al festival l’11 marzo alle 21 e 15 al Milestone, è la situazione ideale per ascoltarlo in quanto garantisce forti emozioni sul piano dell’intensità espressiva, oltre all’imprevedibilità degli sviluppi tematici e improvvisativi. Spazio anche a Umberto Petrin in trio, il primo aprile alle 21 e 15 sempre al Milestone. Presenterà nel cartellone del ventennale il suo ultimo progetto “Everybody Dance”, un lavoro che coniuga il jazz con la disco music, in particolare quella con un approccio più soul-funk, e che lo ha fatto conoscere sotto un’altra luce, lontano dai cliché che lo vedono dipinto come un intellettuale compassato, un compositore difficile la cui musica si nutre da sempre di filosofia, letteratura e arte. Altro protagonista presente tra i big, sarà Maurizio Giammarco, il 15 aprile alle 21 e 15 al Milestone. Il sassofonista (nato a Pavia, ma romano d’adozione) è un grande strumentista, un valente didatta e saggista – suo un magnifico volume su Sonny Rollins del 1997 – nonché uno dei maggiori compositori jazz europei. In occasione del festival, Giammarco presenterà diverse sue nuove composizioni, appositamente pensate per il gruppo Halfplugged Syncotribe, ovvero una versione del solido e navigato trio Syncotribe allargato a quintetto.

A unire queste due anime, italiana e internazionale, ci penserà idealmente il duo di Enrico Rava, vera icona del jazz italiano, insieme a Fred Hersch, il pianista che ha fatto dell’innovazione il suo elemento distintivo. Evento da non perdere il 25 marzo alle 21 e 15, alla sala degli Arazzi alla Galleria Alberoni. Un duo nuovo ma tutt’altro che acerbo, amore a prima vista nato al tempo giusto, come capita solo ai grandi amori, che ha trovato i due musicisti in uno stato di grazia. Infatti quello che doveva inizialmente essere un unico concerto è diventato anche un disco (“The Song Is You”, uscito lo scorso autunno per ECM) che si è trasformato in un tour che purtroppo ha subito una sosta tecnica lo scorso anno, ma che il Piacenza Jazz Club ha voluto confermare non appena le condizioni lo hanno reso possibile. L’assoluta valenza della proposta, è testimoniata dall’interesse dell’emittente francese “Arte”, che riprenderà e trasmetterà addirittura in diretta il concerto.
Sempre speciale il concerto che il festival programma nella spiritualità infusa dall’antica Basilica di S. Savino, il 29 marzo alle 21 e 15. Quest’anno, per la prima volta, sarà assoluto protagonista in solitudine Gianni Azzali, sassofonista e flautista, nonché direttore del festival. Nel titolo “Peke Yako”, che in Swahili significa “da solo”, il richiamo alla finalità benefica della serata, il cui ricavato andrà all’associazione “L’albero di Joshua” che sostiene le attività in Kenya della dottoressa piacentina Francesca Lipeti.

Ogni anno il Concorso Bettinardi per Giovani Talenti del Jazz Italiano dà l’occasione ai vincitori delle tre categorie in cui è suddiviso – Solisti, Gruppi e Cantanti – di esibirsi nel cartellone principale dell’anno successivo, dato che uno dei premi più ambiti e interessanti è l’ingaggio al festival per i primi classificati. Per aumentarne la visibilità, i loro concerti in sono programmati in doppio set con musicisti più popolari. È così che Donatella Montinaro canterà alla testa di un suo quintetto nella stessa sera del Claudio Fasoli Samadhi Quartet, il flautista Aldo Di Caterino si esibirà in trio prima del progetto di Umberto Petrin e il gruppo Michele Sannelli & The Gonghers li ascolteremo prima dei Syncotribe di Maurizio Giammarco.

BIGLIETTI E ABBONAMENTI – Per il terzo anno consecutivo il costo dei biglietti è rimasto immutato, come segnale per non appesantire troppo sui bilanci familiari, vista la situazione di pesanti rincari di molti settori cruciali. Il singolo biglietto costa dunque 22 euro intero e 18 euro ridotto (le riduzioni sono valide per gli over 65, gli under 20, i soci del Piacenza Jazz Club e possessori della JazzIt Card. Gli studenti di Piacenza e provincia fino alla secondaria superiore e con elenco inviato dalla segreteria della scuola ad ogni evento, potranno usufruire di un ingresso privilegiato a € 5 fino ad esaurimento posti disponibili (solo per i concerti in abbonamento). I biglietti, senza nessun diritto di prevendita, si potranno acquistare a partire dal 20 febbraio sia presso la sede del Piacenza Jazz Club in via Musso, 5 a Piacenza passando di persona dal lunedì al venerdì dalle 15:00 alle 19:30 e al sabato dalle 10:30 alle 12:30 oppure online sul sito vivaticket.it, in questo caso le commissioni di servizio saranno pari al 10% del costo del biglietto. Tutte le info per abbonamenti e biglietti scrivendo a biglietti@piacenzajazzclub.it.

Per continuare a tenersi aggiornati e informati sul Piacenza Jazz Fest si consiglia di consultare il sito piacenzajazzfest.it e di seguire i canali social dedicati su Facebook, Instagram e Twitter. Per avere maggiori informazioni basta chiamare uno dei seguenti numeri: 0523/579034 – 366/5373201 o scrivere una mail a info@piacenzajazzclub.it.

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