Le Rubriche di PiacenzaSera - Universi

“A lezione di baskin” Lo sport che unisce disabili e normodotati entra a scuola

Più informazioni su

La redattrice di Universi Roberta Capannini ci racconta l’iniziativa della società Assigeco baskin, che ha portato nelle scuole questa disciplina sportiva in espansione anche a Piacenza. Uno sport che vede giocare insieme disabili e normodotati. Ecco il suo resoconto con le foto.

Siamo ormai nel 2024 ma vorrei parlarvi dell’iniziativa della nostra squadra, Assigeco Baskin, “A lezione di baskin”, due incontri che si sono tenuti al liceo Novello di Codogno nel dicembre scorso, grazie all’intermediazione del professor Sergio Montanari, docente di scienze motorie, durante i quali il nostro allenatore Alberto Cigoli, insieme ad alcuni ragazzi della nostra squadra, ha presentato questo sport ad alcune classi di questa scuola e poi, insieme, ne abbiamo dato una dimostrazione pratica in palestra. Al primo incontro è venuto a conoscerci anche il sindaco di Codogno Francesco Passerini che ha rimarcato l’importanza dell’attività sportiva nella formazione scolastica.

baskin Roberta Assigeco
Roberta in azione

baskin Roberta Assigeco
L’incontro a scuola

Nel baskin viene capovolta la concezione di sport tradizionale. Non è stato preso uno sport per cercare di adattarlo ma è stato costruito uno sport attorno alle persone con disabilità considerando le reali capacità di ciascuno. Le regole, quindi, sono state cambiate per essere adattate alle persone e non il contrario. Il disabile si normalizza per giocare con i normodotati e i normodotati si disabilizzano per giocare con i disabili. Non c’è pietismo, ma collaborazione, integrazione e non differenziazione in base al sesso o all’età o al diverso livello di esperienza, e tutto ciò avviene utilizzando ruoli diversi attraverso cui vengono valorizzate le competenze e le abilità di ciascuno. Pertanto vengono adattati gli spazi e i materiali anche con palline diverse, per materiali e dimensioni, o con canestri ad altezza diversa o accessoriati con scivolo, come nel mio caso. Viene esaltata la fragilità di ciascuno e questa diventa una risorsa, così anche i ruoli con minori capacità motorie diventano fondamentali per la buona riuscita della partita, perché devono dare sempre il massimo. Insomma, sono fondamentali l’agonismo e l’attenzione verso l’altro, ma non si parla assolutamente di pietismo.

Roberta Capannini

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.