Fipe: “Per gli esercenti Tari aumentata fino al 700%”

La sezione provinciale Fipe-Confcommercio, attraverso il Presidente Cristian Lertora, torna a segnalare la "preoccupazione della categoria sul problema dell’aumento della tasse dei rifiuti"

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La sezione provinciale Fipe-Confcommercio, attraverso il Presidente Cristian Lertora, torna a segnalare la “preoccupazione della categoria sul problema dell’aumento della tasse dei rifiuti”.

Tari, positivo il confronto tra Comune e Confapindustria

“Il federalismo fiscale – afferma Lertora – negli intenti del Legislatore, avrebbe dovuto responsabilizzare gli enti pubblici a razionalizzare i meccanismi di spesa, mentre in realtà ha solamente aumentato la pressione fiscale sul nostro tessuto imprenditoriale. Un carico di tributi divenuto, ormai, troppo oneroso ed ingiustificato, se si considerano le iniquità e le inefficienze che lo caratterizzano.”

“Un recente studio di Confcommercio – prosegue il Presidente Lertora – ne è la conferma e per noi imprenditori risulta oggi ancora più difficile amministrare un’impresa e pianificare e gestire lo sviluppo in una situazione in cui in pochi anni le tasse aumentano addirittura del 500%.”

“Questo è il caso – continua – di ristoranti e pizzerie, che hanno visto crescere la tassa relativa ai rifiuti, Tari, del 500% negli ultimi 5 anni, per non parlare delle discoteche, per cui l’aumento ingiustificato arriva al 700%.”

“In un momento in cui si intravede l’uscita dal tunnel – afferma il presidente Fipe – dopo anni e anni di congiuntura economiche sfavorevoli, le imprese dovrebbero essere agevolate invece che tassate sempre più. Così facendo non risulterà facile uscire realmente dalla crisi.”

“Si evidenzia così un duplice problema di duplice dimensione macroscopica per i ristoratori ed il commercio, ma una anche legata al cittadino che ha visto impennare spaventosamente i tributi locali, in modo difforme sul territorio nazionale, che l’ha impoverito per avere servizi di scarsa qualità”.

“Tornando al caos tariffe-rifiuti, prosegue Lertora, per questo è condizionato dal fatto che l’Italia è costretta ad esportare all’estero una parte consistente dei propri rifiuti: un costo enorme che arricchisce altri paesi.”

“Occorre perciò sviluppare un’economia circolare e considerare i rifiuti una risorsa che se ben gestiti potrebbero portare benefici, quali risparmi sul bilancio dello Stato, eliminazione delle pressioni fiscali sulle popolazioni e non meno importante salvaguardare l’ambiente in cui viviamo.”

“La Fipe Nazionale – conclude Lertora – auspica che il Governo agisca in maniera drastica intervenendo sulle inefficienze della spesa pubblica e non scaricandoli su imprenditori e cittadini.”

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