Le Sardine di Piacenza ricordano il capitano “Mack”: “Ogni posto è buono per combattere per la libertà”

“Di una cosa siamo certi: dell’immortalità di alcuni valori quando si trasformano in azioni. Ne abbiamo avuto la riprova anche come sardine piacentine, si perché abbiamo avuto il privilegio di essere state letteralmente abbracciate da una storia oggi più che mai VIVA. Essa ha bussato alla nostra porta per mano delle sardine scozzesi, ha creato una sinergia che, superando le barriere del tempo e dello spazio, non smette di stupirci e commuoverci. È la storia che ci parla, sono “Capitano Mack” e i partigiani morti nel piacentino a parlarci”.

Inizia così il post sulla pagina Facebook delle Sardine di Piacenza in occasione della festa del 25 aprile: un testo e un video per rendere omaggio a un personaggio importante e unico della Resistenza sulle nostre montagne, il capitano scozzese Archibald Mackenzie che combattè a fianco dei partigiani piacentini.

“Con il gruppo delle sardine scozzesi – spiegano le Sardine di Piacenza – abbiamo dato loro uno strumento per mostrarsi e parlarci ancora. Direttamente dalla Resistenza questi “eroi semplici” hanno bussato e la porta si è spalancata da sola. Noi potevamo solo accompagnarli con il suono delle cornamuse scozzesi, i colori dei papaveri e il canto simbolo della resistenza antifascista. Nei commenti a questo post troverete alcuni link attraverso i quali approfondire questa romantica vicenda, che coinvolge il nostro territorio piacentino”.

” Tra le tante, una scena ci ha rubato il cuore. La racconta il piacentino Angelo Scacchi che ha vissuto la Resistenza proprio in quel periodo e in quei luoghi. La ricorda con dovizia di particolari, citando anche l’amico ucraino con cui a 17 anni ha condiviso fame e speranza – perché, dice, “le difficoltà e i pericoli affratellano”. Una sera sulle colline di Montesanto Angelo riconosce il famoso “Capitano Mack”. Tra i vari combattenti russi e olandesi che armeggiano attorno ad un apparecchio radio per collegarsi su radio Londra, all’improvviso si diffondono le notedel Valzer di Strauss. A quel punto Mack si alza, si inchina e invita un soldato russo a ballare e subito si formano altre coppie che ondeggiano tra il terreno sconnesso. Angelo ed il suo amico non avevano mai ballato e restarono fermi, seduti e attoniti. È per loro un momento incredibile di gioia, quasi un inno alla vita e alla pace tra i crepitii delle armi che preludono alla morte”.

“Capitano Mack morirà poco dopo nei pressi di Albarola, in uno scontro a fuoco. Quello sicuramente fu il suo ultimo walzer. Il suo funerale fu celebrato dal leggendario partigiano Don Giovanni Bruschi. Mack fu una straordinaria figura di Ufficiale, oggi simbolo del valoroso patriota che ha combattuto non solo per il suo Paese, ma per l’Europa, per schiacciare il fascismo e il totalitarismo antilibertario del nazismo, come se la grande patria fosse l’Europa. “Ogni posto è buono per combattere per la libertà”. Buon 25 Aprile dal per sempre vostro Capitano Mack!”.

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