Referendum, anche a Piacenza vince il sì (72, 23%). Affluenza oltre il 50%

Urne chiuse alle 15, con un’affluenza in provincia di Piacenza che supera il 50%, attestandosi su una media del 50,49. Anche nella nostra provincia è confermato il trend nazionale, con una più che netta vittoria del sì (72, 23%) in media in provincia, rispetto al quesito posto del referendum sul taglio dei parlamentari.

AFFLUENZA – Tra i Comuni dove la partecipazione è stata più alta figura Ferriere (80,51%), chiamato a eleggere il nuovo sindaco dopo la prematura scomparsa per covid di Giovanni Malchiodi. Alta l’adesione anche a Besenzone (56,76%), a Cerignale (55,26%), Fiorenzuola (54,02%), Gossolengo (54,93%). Queste consultazioni non hanno risentito, a Piacenza come in tutta Italia, dei timori riguardanti il virus, infatti la partecipazione degli elettori è stata alta anche nella giornata di ieri, quando a Calendasco è stato necessario sospendere e poi riprendere l’attività di voto perché uno scrutatore è risultato essere positivo. Anche nel Comune guidato da Filippo Zangrandi (che ha dovuto assumere il ruolo di presidente del nuovo seggio) la partecipazione è stata più che buona (53,45%).

TUTTI I DATI DAL SITO DELLA PREFETTURA

REFERENDUM, I RISULTATI – Più che netta vittoria del sì, con un 72, 23% di media in provincia rispetto al quesito posto del referendum sul taglio dei parlamentari. Nei Comuni più popolosi, dove lo spoglio si è già concluso qualche ora fa, questa tendenza è confermata. A Castelsangiovanni hanno votato per il sì il 73, 95% degli elettori, il no si è fermato al 26, 05%. A Fiorenzuola il risultato è più o meno simile, con il sì al 73, 55% e il no a 26,45%. A Rottofreno i favorevoli al taglio dei parlamentari sono ancora si più: 75,13% contro il 24,87% dei contrari.

Infine a Ferriere, unico Comune della provincia di Piacenza al voto per le comunali, vede invece una leggera flessione del sì, che qui raggiunge il 70, 89%, mentre il fronte del no è al 29, 11%. La percentuale del sì si abbassa ancora tenendo presente il capoluogo Piacenza, dove i favorevoli sono il 68,74% e i contrari 31, 26%.

LE REAZIONI

Bonaccini “Aprire stagione di riforme” – “La netta affermazione del sì al referendum ci consegna la possibilità e la necessità di aprire una stagione di riforme che vada oltre la semplice riduzione del numero dei parlamentari”, commenta su Fb il pesidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. “Questo il modo migliore – conclude – per rispondere a chi ha manifestato legittime preoccupazioni rispetto al quesito referendario”.

Murelli e Pisani (Lega) “Più difficile far sentire a Roma la voce dei territori e dei cittadini” – «Abbiamo sempre e coerentemente voluto, sostenuto e votato per la riduzione del numero dei parlamentari in tutti i passaggi previsti sia alla Camera che al Senato». E’ l’analisi dei parlamentari piacentini della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani, dopo l’esito del referendum sul taglio di deputati e senatori che vede prevalere in modo netto il sì.

«Avendo avuto questo risultato senza una vera riforma elettorale, il lavoro del parlamentare – afferma Pisani – diventerà più caotico. Per i cittadini e i loro territori, ma anche per settori economici, organizzazioni e imprese sarà sempre più difficile parlare con i rappresentanti del popolo e far sentire a Roma la loro voce. Queste riforme fatte con il voto del 30% degli aventi diritto sono il segnale di una democrazia che sta scricchiolando».  Secondo Murelli, «i lavori parlamentari saranno più complicati e il Parlamento sarà delegittimato. Se il M5s fosse coerente dovrebbe chiedere le elezioni, invece di puntare all’elezione del capo dello Stato. Parlano di contenere i costi, purtroppo è pronto un bando di assunzione di 300 funzionari che costeranno molto di più di quanto si risparmierà dal taglio dei parlamentari».

Tagliaferri (Fdi): i risultati elettorali certificano fine delle ambizioni nazionali di Bonaccini, ora torni Presidente della Regione a tempo pieno

“Non siamo soliti infilarci nel travaglio degli altri partiti, ma quando c’è in ballo la nostra Regione ci sentiamo in dovere di derogare: i risultati delle elezioni regionali certificano che le ambizioni nazionali di Stefano Bonaccini di scalzare Zingaretti dalla guida del Pd sono finite”. Commenta così l’esito del referendum il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Tagliaferri.

“Ora, caro Presidente, auspichiamo che torni a essere quello che i cittadini hanno votato: il Presidente della Regione Emilia-Romagna, insomma meno comparsate in tv da Lilli Gruber e più lavoro a tavolino, non lo chiede solo Fratelli d’Italia ma tutti gli emiliano romagnoli”.

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