Brizard “L’oro olimpico un sogno, adesso voglio vincere qualcosa con Piacenza”

Nell’ambito del progetto scuola e di “Schiacciamo la noia”, una rappresentanza di Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza stamattina (18 gennaio) ha partecipato ad un incontro che si è tenuto nell’Aula Magna della scuola elementare “Tina Pesaro” di Castelsangiovanni. Coordinato da Vittorino Francani, Referente di Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza per il progetto scuola, dalla docente di educazione motoria Emanuela Tricarico, durante l’incontro durato un’ora l’Allenatore e Responsabile Tecnico del settore giovanile della società biancorossa Renato Barbon e il regista francese Antoine Brizard hanno parlato di pallavolo ad un centinaio di studenti delle quinte elementari e della seconda classe della scuola media “Giuseppe Mazzini” sempre di Castelsangiovanni.

L’incontro è stato aperto Vittorino Francani, che dopo aver parlato del progetto che vuole la società biancorossa sempre più vicino ai giovani e alle scuole ha invitato i presenti “a venire al PalabancaSport per vedere qualche partita della squadra” sollecitatando i giovani studenti “a fare sport, perché lo sport è un’ottima scuola di vita”. Antoine Brizard, alla sua seconda stagione in maglia biancorossa, ha parlato del suo percorso sportivo iniziato “quando ero bambino, perché mio padre faceva sport”, delle difficoltà incontrate per fare capire soprattutto alla mamma che lui “voleva diventare importante nel mondo della pallavolo” e del sogno realizzato “vincendo le Olimpiadi”. “Gli obiettivi non sono finiti – ha sottolineato – voglio vincere qualcosa con Piacenza e tra un anno magari le Olimpiadi di Parigi, per un francese vincerle davanti al proprio pubblico sarebbe il massimo”. “Fare sport è sacrificio ma deve essere anche divertimento – ha sottolineato Antoine Brizard -, ho scelto la pallavolo perché è uno sport di squadra in cui ognuno dipende dai suoi compagni visto che la palla la puoi toccare solo una volta per azione”.

Tante le domande che gli studenti hanno rivolto a Brizard e a cui il capitano biancorosso ha risposto puntualmente, tante le curiosità di questi giovani studenti quasi tutti praticanti uno sport, calcio e pallavolo soprattutto. È arrivata anche la domanda se tutte le partite sono uguali, se vengono percepite nella stessa maniera. “Quando ho iniziato a giocare – ha sottolineato Brizard – ogni partita anche amichevole era una finale, adesso certe partite sono sentite meno di altre ma questo non vuole dire che l’impegno in campo sia diverso”.

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