Dal buio alla luce in Cattedrale “La resurrezione anima della speranza” fotogallery

Il buio a cui segue l’illuminazione della resurrezione di Cristo. La messa di Pasqua in Cattedrale, preceduta dalla veglia, come da tradizione, ha utilizzato la simbologia della luce per celebrare il passaggio più importante per la fede cristiana. Il vescovo di Piacenza Adriano Cevolotto ha amministrato i sacramenti dell’iniziazione cristiana a una ragazza, altri due hanno ricevuto la Cresima.

Nella sua omelia una riflessione profonda che è partita dall’attualità. “È di ieri la notizia del suicidio di una giovane studentessa universitaria di medicina. ‘Non riuscivo più a sopportare la pressione sociale e la paura di un fallimento’, aveva scritto. Si tratta degli attuali macigni che stanno sui nostri sepolcri – ha detto il Vescovo -, non siamo in grado di toglierli e chiudono le persone nei sepolcri delle loro inadeguatezze. È un circolo vizioso: grosse aspettative, inadeguatezze soffocanti, senso di inutilità, rinuncia a vivere. Se la vita è all’insegna della competizione smisurata, l’esito è il successo o l’insuccesso. Non c’è spazio per il fallimento. Non si ha fallito, si è falliti”.

La messa di Pasqua in Cattedrale

“Potremmo cercare i colpevoli, colpevolizzare o colpevolizzarci: a noi è chiesto – ha proseguito – di riappropriarci della forza dell’annuncio pasquale. Non c’è sensazione di miseria che non possa trovare abbraccio liberante di misericordia. C’è un’alba nuova che non dipende da noi ma è assicurata dal suo amore e dalla sua potenza di salvezza. L’annuncio della resurrezione è l’anima della speranza: la speranza non dipende dalla fortuna, non è legata alla buona sorte o a qualche talismano. Nasce dalla certezza che i salmi ci mettono in bocca: ‘Nelle tue mani è la mia vita, è in te la sorgente della vita. Nella tua luce vediamo la luce’. Buona Pasqua, perché nelle nostre buie notti possano penetrare le prime luci dell’alba”.

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