Ospedale Fiorenzuola, Asl “Chiusura graduale da lunedì” foto

Il direttore generale Bianchi: "L’ospedale tornerà nel pieno delle sue funzioni. Chiusura obbligata, dobbiamo rispettare le norme". Ma i sindaci tornano all’attacco "Patti non rispettati". 

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“Mai nessuno ha pensato a strani stratagemmi per chiudere l’ospedale di Fiorenzuola. Al termine dei lavori ritornerà al pieno delle sue funzionalità. Questo non viene messo in discussione dal futuro assetto della rete ospedaliera regionale”. Il direttore generale dell’Asl di Piacenza, Andrea Bianchi, chiarisce la posizione dell’azienda durante una conferenza stampa appositamente indetta per illustrare il futuro dell’ospedale della Valdarda. La palazzina che ospita la parte “vecchia” dell’ospedale è infatti destinata alla chiusura, sulla base di una valutazione espressa dai vigili del fuoco di Piacenza.

I lavori propedeutici allo spostamento dei reparti sono già iniziati, da lunedì stop alle attività programmate, ostetricia chiuderà entro il 14 (le degenti con parti problematici saranno subito spostate su Piacenza) e sempre entro la settimana sarà dimesso il 90 per cento dei pazienti. Fino all’ultimo resterà operativo il Pronto Soccorso, la cui chiusura e riapertura (nella palazzina dell’ospedale nuovo) avverrà contestualmente il 18 dicembre. Già da lunedì è inoltre previsto un incontro tra l’azienda, il sindaco Compiani e il comitato di distretto per avviare un percorso di confronto destinato ad individuare la migliore soluzione progettuale. E i preventivati 24 mesi per svolgere i lavori potrebbero non bastare. 

“RISPETTATE LE NORME” – “La decisione di chiudere l’ospedale non rientra nella discrezionalità mia nè in quella del sindaco. Qui si tratta di rispettare le norme, sulla base delle comunicazioni che ci sono arrivate dai vigili del fuoco” – sottolinea Bianchi. “Si apre adesso la fase di progettazione dei lavori, noi pensiamo ad un percorso molto partecipato, coinvolgendo il personale interno, sia gli amministratori. Questo percorso si concluderà nelle sedi istituzionali, alla presenza dell’assessore regionale Lusenti come garante anche economico dell’operazione, raggiunto dal direttore sanitario Guido Pedrazzini”.

I 12 milioni necessari per l’intervento sono così ridistribuiti: 2 milioni di euro già stanziati in base all’ex articolo 20 della legge 67 del 1988, destinati al pronto soccorso di Fiorenzuola. Gli altri 10 milioni arrivano dalle casse della Regione. “L’ospedale di Fiorenzuola se vuole mantenere le funzionalità che ha sempre avuto non può avere a disposizione, come spazi, solo la sede nuova. Ha bisogno di un’altra sede, da recuperare nell’attuale vecchia palazzina”.


DUE ANNI DI “STRESS” PER L’OSPEDALE DI PIACENZA
– “L’ospedale di Piacenza non è in grado di assorbire – puntualizza il direttore sanitario Guido Pedrazzini – tutti i servizi attualmente dislocati sul territorio. Abbiamo a disposizione solo 500 posti letto, quindi abbiamo bisogno dell’ospedale di Fiorenzuola”.

“In questi 24 mesi che si aprono, i reparti di Piacenza saranno sotto pressione, per riuscire ad accogliere i pazienti che arriveranno da Fiorenzuola. Il nostro ospedale sarà saturo per l’oltre 90 per cento, quindi sono infondati i timori di chi crede che finiremo per accogliere in maniera permanente i servizi della Valdarda. Ci aspettano 2 anni di stress’. “La Regione fino a quest’anno ha messo a disposizione 60 milioni all’anno per investimenti in ambito sanitario. Quindi negli ultimi 10 anni le Asl hanno ricevuto risorse ingenti, quindi non è straordinario per la Regione stanziare contributi su progetti. E’ straordinario il momento, e Fiorenzuola e’ diventata una priorità assoluta”.

PARTE LA MESSA IN SICUREZZA – Inizia adesso il percorso di messa in sicurezza dell’ospedale, destinato a durare due settimane. Dalla prossima settimana iniziano a essere sospese le varie attività, dopo aver contattato tutte le persone. “Il nostro obiettivo è di creare minor disagio possibile” – sottolinea Pedrazzini. La radiologia e il Pronto Soccorso saranno spostati al piano terreno del nuovo ospedale in maniera temporanea, mentre al terzo piano saranno spostati i servizi di pediatria di comunità e i prelievi ematici.

Il Cup dovrà fare spazio al pronto soccorso ortopedico, questo servizio verrà ostato al primo piano, come sala d’attesa e utilizzerà come Back Office la cappella, spostata a sua volta al terzo piano. Sempre al piano terra, vicino al pronto soccorso temporaneo, sarà allestita una sala radiologica, dopo aver effettuato i lavori necessari (piombatura dei muri). Un camion esterno ospiterà invece una Tac. I cittadini di Fiorenzuola non resteranno mai senza Pronto Soccorso: il18 dicembre si chiuderà il servizio nella vecchia sede e sarà attivato contemporaneamente in quella temporanea. L’unico servizio che sarà sospeso e’ quello della risonanza magnetica, per 7/8 mesi.

Difficile stabilire i tempi e mantenere ferma, come tempistica, quella dei 24 mesi necessari per portare a termine i lavori. Lunedì prossimo si terrà un incontro tra la direzione Asl, il sindaco Compiani di Fiorenzuola e i rappresentanti del comitato di distretto per valutare quale opzione sia la migliore per recuperare la palazzina. Dalla prossima settimana inoltre saranno via via interrotti i servizi. 

I SINDACI: “CHIUSURA FORZATA”Diametralmente opposto in merito alla chiusura dell’ospedale il parere dei sindaci della Valdarda Jonathan Papamarenghi (Lugagnano), Marco Bricconi (Cadeo), Fabio Callori (Caorso), Gabriele Girometta (Cortemaggiore), espresso durante una conferenza stampa tenutasi oggi pomeriggio. La posizione dei Sindaci è univoca: dissociarsi dall’azione di Asl e presidenza del distretto di Levante che, sostengono , “scavalcando gli iter previsti dai regolamenti e nascondendosi dietro a paventati rischi – smentiti da una controperizia firmata da 8 tecnici abilitati – e ad alcune “spinte” di prefettura e vigili del fuoco – fino ad oggi non presentateci – stanno portando la questione su binari già disegnati da una certa politica e non dall’interesse per il territorio, accreditando ulteriormente l’ampio sentore di una faccenda troppo torbida”.


Papamarenghi
“E’ scandoloso ricevere informazioni così discordanti e importanti da quelle avute finora dalla stampa (Libertà ha anticipato la notizia dell’imminente chiusura dell’ospedale di Fiorenzuola, ndr), per il ruolo che noi ricopriamo come rappresentanti dei cittadini e come membri del distretto di Levante. L’Asl si muove in modo autonomo, bipassando i sindaci, gli unici depositari delle politiche sociosanitarie del territorio. Leggendo il giornale abbiamo letto della chiusura necessaria e immimente dell’ospedale, disposta da prefetto e vigili del fuoco. Davanti a opinioni così contrastanti, questa doveva essere decisa con una perizia davvero condivisa”. 


Bricconi
 “Quello che spicca in questa vicenda è l’averci vietato la possibilità di avere una condivisione massima, rispetto alle decisioni da prendere, con i cittadini. Sarebbe stata necessaria una verifica tecnica ulteriore, invece tutto si è giocato su due velocità: quella tenuta dall’azienda Usl, che ha tirato dritto come un treno, e quella di un tavolo tecnico, continuamente rallentato. 


Callori
“Qui è la politica ad aver giocato sporco, la Regione non ha voluto ascoltare un territorio, e sono state prese decisioni senza concertazione. La chiusura decreterà la fine dell’ospedale vecchio della Valdarda. L’ospedale non è a rischio crollo, va solo sistemato. Quello che sta per andare in scena è un film già visto, dove si investono risorse per una struttura che sarà comunque chiuso. Anzi, non si hanno certezze per quanto riguarda le risorse da investire in questa opera mentre si parla già delle imprese coinvolte nei lavori”. 


Girometta
“L’Asl si sottrae al confronto con i rappresentanti dei cittadini, la decisione di smobilitare l’ospedale è stata presa in modo bulgaro. Non esiste un progetto sul futuro della struttura, non è stato fatto un piano per gestire le emergenze. Comportarsi così non fa altro che aumentare la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica, e forse è una posizione fondata, visto che tutto viene deciso ai piani alti”. 

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